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Malasanità, medici condannati per omicidio sequestro di persona e falso ideologicao a Vallo della Lucania
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- Pubblicato Martedì, 30 Ottobre 2012 20:49
Vallo della Lucania (Salerno) - Francesco Mastrogiovanni è stato ucciso da sei medici prestanti servizio presso il Dipartimento Psichiatrico Diagnosi e Cura dell'Asl Salerno 3, i quali, nell'effettuare il trattamento sanitario obbligatorio sul paziente lo hanno lasciato legato mani e piedi al letto di degenza per oltre tre giorni (83 ore), senza altrettanta ed adeguata assistenza. Si tratta dei medici Rocco Barone, delegato a svolgere funzioni di primario ed in servizio in quelle stesse ore in qualità di responsabile del reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca di Vallo della Lucania, condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo, sequestro di persona e falso ideologico; tre anni di reclusione ad Amerigo Mazza e Anna A. Ruberto in servizio la stessa notte del decesso del paziente sebbene quest'ultima presente in reparto soltanto nello svolgimento di una "supplenza" come dichiara il suo difensore; 4 anni a Raffaele Basso e tre anni e sei mesi all'allora direttore del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura dott. Michele di Genio. A stabilirlo è la sentenza della giudice del Tribunale di Vallo Elisabetta Garzo che li ha riconosciuti colpevoli dei reati a loro ascritti pur concedendogli le attenuanti generiche. Sospensione della pena di due anni di reclusione al dottor Michele della Pepa. Tutti i 12 infermieri, indagati e rinviati a giudizio nell'ambito dello stesso procedimento penale, sono stati assolti.
Francesco aveva 58 anni era maestro di scuola elementare ed in cura farmacologica. Sottoposto a TSO morì la notte del 4 agosto del 2009, dopo tre giorni di totale impossibilità al movimento di tutti e quattro gli arti mentre non fu né alimentato né abbeverato, ma solo idratato per mezzo di flebo. Quella notte si agitò molto Francesco, ma nessuno c'era per lui: nessuno. La vittima di malasanità spirò alle 2 di notte quando il suo cuore sfinito smise di battere nell'indifferenza del personale medico e paramedico. L'indifferenza, come il cinismo, non compaiono nei capi d' imputazione come reati penali, perché non previsti dal codice, ma nulla ne vieta la condanna umana. Quanto, però, i sei condannati per omicidio colposo ignoravano insieme al personale paramedico, stasera assolto, è la legge, quella sul tso ad esempio, secondo cui il trattamento sanitario obbligatorio non deve ammazzare il paziente che anzi in virtù della stessa non perde affatto i propri diritti "umani". Nel caso specifico esaminati gli atti ed al termine di oltre 5 ore di camera di consiglio la giudice ha ritenuto che in luogo di un trattamento sanitario vi fu un vero e proprio sequestro di persona, con cui Francesco Mastrogiovanni fu deprivato della libertà personale a causa della contenzione ingiustificata ed infatti non annotata in cartella clinica da Rocco Barone, lo psichiatra che commise quindi il falso ideologico. Per tutti e sei i condannati la sentenza di primo grado impone l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
ddc