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Renzi intervistato da Sardo: «Vorrei Pd e primarie aperte» | VIDEO - Italia - l'Unità

Renzi intervistato da Sardo: «Vorrei Pd e primarie aperte» | VIDEO - Italia - l'Unità

6 luglio 2013

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“Chi se ne frega se nel Pd vieni dai Ds o dalla Margherita, non interessa la forma del partito ma cosa vuol fare il Pd dell'Italia”. Lo dice il sindaco di Firenze Matteo Renzi rispondendo al direttore de l'Unità Claudio Sardo che lo ha intervistato per l'apertura della festa del Partito Democratico a Senigallia ai Giardini Morandi. Di seguito, un momento della serata in cui il giornalista domanda al primo cittadino della città toscana come il Partito democratico non abbia bisogno prima di tutto di un segretario.

CLAUDIO SARDO INTERVISTA RENZI: IL PD CHE VORREI
VIDEO a cura di Michele Pinto di www.VivereSenigallia.it

- Renzi: «Il Governo non accontenti solo Brunetta»[1]

- Epifani: «Restitution Day dei M5S? Cosa degna. Pronto a incontrare Renzi»[2]

Sardo osserva: occorre dare identità all'Italia, non solo al Pd, per l'incapacità di dar vita a governi che rispondano alla volontà maggioritaria degli italiani. Ma – domanda il direttore del nostro giornale - “non c'è il rischio che una competizione fondata solo sui nomi ci porti lontano da questo obiettivo? Dobbiamo mettere in campo una persona come te che ha fatto del governo e quindi della candidatura a premiership l'elemento centrale della sua presenza pubblica” o, piuttosto, “non abbiamo bisogno di darci un segretario?”.

Renzi chiede quanti sono iscritti al Partito democratico tra il pubblico e risponde: “Ho detto più volte una banalità: andiamo a prendere i voti dei delusi del centrodestra, qualche deluso ci sarà. Se avessimo preso quei voti saremmo al governo noi e ci sarebbe un governo guidato da Bersani, senza Alfano vicepresidente del Consiglio e che non faceva i vertici con Brunetta e Schifani. Il partito che vorrei è curioso, si apre. E dice: chi se ne frega se vieni dai Ds o dalla Margherita. Dicci dove vuoi andare. Il problema è il lavoro, faccio il sindaco e vedo 50enni che lo hanno perso. Cosa gli dici a uno così? Gli parli del partito leggero o pesante? Voglio far le cose, non mi interessa la forma partito”. E poi torna sulle primarie. A quelle che lo hanno visto competere con Bersani, ricorda, “si è deciso che solo chi è iscritto sceglie il segretario. Ha una logica. Ma se ti allarghi a tre milioni di persone (quelle meno partecipate sono state quelle tra me e Bersani perché sono stati messi dei paletti) dobbiamo parlare di cultura, fisco, scommettere sul futuro”. E chiede “primarie aperte per parlare dell'Italia, non della forma partito”.

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