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Renzi (quasi) pronto. Nasce l'asse per Epifani - Quale PD - l'Unità

Renzi (quasi) pronto. Nasce l'asse per Epifani - Quale PD - l'Unità
Di Maria Zegarelli[1]

21 giugno 2013

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«Cosa vuole fare Matteo Renzi? Lo dirà al momento giusto, quando saranno definite le regole». Di sicuro scioglierà ogni riserva prima dell’inizio delle feste democratiche, la macchina organizzativa del sindaco di Firenze gira a pieni motori, tutto è pronto ma, spiegano dal suo entourage, prima bisogna capire quali saranno le regole stabilite dalla Commissione che entro fino metà luglio dovrà mettere nero su bianco se e come si modificherà lo Statuto dei democratici.

Per ora il sindaco prende atto che le ostilità di qualche tempo fa sembrano stemperarsi. Ieri Dario Franceschini in un’intervista a Style, lo ha definito un «fuoriclasse», uno «che fa gol straordinari e, certo, qualche volta anche qualche erroruccio», affermazione che non vuol dire un appoggio di Areadem ad una sua possibile candidatura anche se, nell’area che fa capo al ministro per i Rapporti con il Parlamento, sono in molti ad essere tentati di salire sul carro di Renzi.

In realtà c’è chi lavora al piano B: un segretario forte che pensi al partito e un Pd compatto sul sindaco candidato premier. L’asse Franceschini-Bersani-Letta regge anche su questo, i pontieri stanno lavorando alacremente per cercare di convincere Guglielmo Epifani a correre per la segreteria, malgrado l’attuale numero uno del Nazareno abbia più volte smentito ogni sua velleità al riguardo.

«Siamo convinti che un segretario come lui, che sta facendo un ottimo lavoro, sia in grado di fare del Pd una casa dove si superino le distinizioni tra “ex” e dove possano ritrovarsi platee molto più ampie». Oltre al fatto, è il ragionamento, che Epifani al Nazareno e Renzi a Palazzo Chigi sarebbero meno a rischio di collisione di linea rispetto all’altro candidato, Gianni Cuperlo, le cui posizioni sono considerate troppo a «sinistra». Anche per questo Areadem, che l’altra sera si è riunita, è orientata per la separazione dei due ruoli senza che uno escluda categoricamente l’altro.

Il punto è che Renzi non la pensa più come qualche mese fa, quando sosteneva esattamente questa posizione. Oggi il sindaco si rende conto per puntare alla premiership è fondamentale avere il partito dalla propria parte, in fondo questo era il senso dello Statuto Pd: il leader di un partito forte quale candidato naturale alla presidenza del Consiglio. In realtà Epifani è convinto del contrario, soprattutto nella fase delicata che sta attraversando il partito, ancora sotto choc dopo le elezioni.

Come ha ribadito anche durante l’ultima direzione, secondo il segretario la soluzione migliore sarebbe la distinzione tra i ruoli che tuttavia non sarebbero affatto incompatibili. Dalla Sicilia, dove è andato ieri per la campagna elettorale, guarda con cauto ottimismo allo stato di salute del partito: «Dopo l'ultima tornata elettorale possiamo affermare di aver riconquistato l'Italia con la conquista di grandi città come Roma e persino di alcune roccaforti del centrodestra come Treviso. E anche in Sicilia, pochi mesi fa con la nomina a governatore regionale di Rosario Crocetta e adesso con l’elezione a Catania di Enzo Bianco. Il centrosinistra è tornato ad amministrare quasi tutto il Paese».

Ma per ripartire, è la sua convinzione, c’è bisogno di un segretario che si concentri esclusivamente sul partito, garanzia questa anche della tenuta del governo Letta. E se Renzi teme «nuove fregature», Epifani sdrammatizza: «Non per forza bisogna inventare contrapposizioni laddove non ci sono. Renzi è una risorsa del Pd, del Paese e lui stesso ha sempre detto che non intende assolutamente far nulla contro Letta e il suo Governo, quindi la risposta l’ha già data lui». Segnali di distensione che sono arrivati a destinazione. «Pur dentro quella dialettica che in alcuni momenti assume toni polemici, stiamo riscontrando una volontà a trovare soluzioni condivise», spiega infatti Lorenzo Guerini, membro renziano della Commissione incaricata di preparare il percorso congressuale. La prova del nove ci sarà giovedì quando intorno ad un tavolo dovranno passare ai fatti e iniziare a trovare la quadra sulle regole.

References

  1. ^ Maria Zegarelli (cerca.unita.it)

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