Renzi: "Maggioranza Pd voterà fiducia. No a espulsioni per chi non lo farà"
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- Pubblicato Venerdì, 26 Aprile 2013 10:50
Il sindaco di Firenze invita tutti ad ascoltare Letta in Parlamento: "È sbagliato dire a prescindere 'io non lo voto'". E sul premier incaricato: "Credo sia un'ottima soluzione, è capace di tenere insieme le varie anime di questo strano raggruppamento". Sereni: Non mancherà sostegno Pd". Damiano: "Rivendico dissenso"
ROMA - No alle espulsioni dal Partito democratico per chi non dovesse votare la fiducia al Governo. Lo dice Matteo Renzi in un'intervista a Sky Tg24. Il sindaco di Firenze comunque si dice certo che il Pd voterà compatto la fiducia a Letta e torna a ribadire che è ancora troppo presto ragionare sulla segreteria Dem chiedendo piuttosto che si facciano cose concrete per arginare il M5S di Grillo.Fiducia dalla maggioranza. "L'idea che già qualcuno dica 'io a prescindere non ti voto' è sbagliata. Invito tutti i deputati del Pd ad ascoltare quello che Letta ha da dire", ha aggiunto Renzi. "Oggi è prematuro - ha aggiunto Renzi - dire 'io non voto il governo, allora io ti butto fuori'. Credo che la maggioranza del Pd voterà la fiducia, poi vedrà il partito. Certo che se non si vota la fiducia è un problemino".
Letta buona soluzione. "Letta ha tutte le condizioni per poter superare tutte le difficoltà e le insidie. Non sarà facile. Però adesso basta con i giochini della politica - ha proseguito -. La scelta di indicare Enrico Letta mi sembra una ottima soluzione. Lo conosco, lo stimo. Mi sembra anche capace di tenere insieme le varie anime di questo strano raggruppamento che costituisce la base di questo governo di servizio".
Legge elettorale. "La maggioranza che sosterrà il governo Letta è più o meno la stessa che ha sostenuto il governo
Monti. Sogno un momento in cui centrosinistra e centrodestra possano confrontarsi e uno vince e l'altro perde, ma chi perde fa opposizione leale, serena, costruttiva e rispettosa e chi vince governa per il Paese non per sé. Sogno un meccanismo in cui sia chiaro chi vince, certo e stabile il governo per cui il candidato primo ministro possa starci per 5 anni e non per 5 settimane e mezzo", ha aggiunto ancora Renzi. E inoltre: "Oggi la situazione è abbastanza in divenire. Non sarà facile, ma penso che posso prevalere il buonsenso. L'ideale è che per il futuro ci sia una legge elettorale che non porti più al pareggio. Spero in un governo che dia di nuovo il senso della speranza oltre che del servizio".Puppato: "Fiducia solo se chiarezza su formazioni". Una condizione indispensabile per dare fiducia al governo Letta, per Laura Puppato, è che ci sia "chiarezza nella distinzione dei ruoli, i ministri che hanno partecipato a un'altra fase di governo non devono far parte di questo governo. È anche vero che molti ministri del governo Monti si sono distinti per la loro coerenza e la loro onestà e disponibilità al lavoro, quindi distinguerei in maniera precisa. Questa è l'indicazione che ha dato Napolitano andando ad individuare nei tre temi innovazione, sostanza e la non divisorietà, la possibilità che il Paese possa tornare a sperare".
Sereni: "Non mancherà sostegno Pd". ''Ho piena fiducia nel lavoro che sta facendo il presidente incaricato Enrico Letta e sono certa che dentro il nostro partito non gli mancherà quel sostegno necessario a far nascere un governo al servizio del Paese'', si legge in una nota Marina Sereni, vicepresidente Democratica della Camera dei Deputati. ''Leggo di dubbi, di richieste avanzate da singoli parlamentari e mi viene da dire che dovremmo aver imparato dai nostri errori. Che invece di frapporre ostacoli da qui al raggiungimento dell'obiettivo - aggiunge - dovremmo, ognuno di noi, fornire i consigli utili a superare le difficoltà e a dare agli italiani le risposte che aspettano, sul lavoro, sulle tasse, su una politica sobria ed efficiente''.
Damiano: "Rivendico dissenso". Ma non tutti, all'interno del Partito democratico, la pensano così: "Il governissimo è un errore e non lo dico per pregiudizio. Penso che le strategie dei due partiti siano inconciliabili, avrei preferito un governo di scopo, a tempo, con un programma basato sui sette punti dei saggi, per poi andare a nuove elezioni", è la posizione di Cesare Damiano (Pd). "Rivendico il diritto al mio dissenso - ha aggiunto - e trovo stucchevole che parlamentari come Boccia ricordano a persone come me, che vengo dal Partito comunista e dal centralismo democratico, come devo comportarmi. So ben come devo comportarmi. È giusto parlare di un sì critico,non rinuncio alla mia posizione, ho un senso di responsabilità e disciplina che ho sempre portato dentro, in tutte le azioni compiute fin qui. Mi stupisce questo centralismo democratico di Boccia perché non appartiene alla sua storia. Rivendico il mio diritto al dissenso, fermo restando che, per me, il vincolo di maggioranza è assoluto e di responsabilità", ha concluso.