PD: «Dov’è l’assessorato alle politiche sociali?»
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- Pubblicato Domenica, 31 Marzo 2013 10:31
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Il circolo del Partito Democratico interviene sulla crisi occupazionale della città, sollevata recentemente dal movmento Terlizzi Libera e portato in modo estemporaneo all'attenzione dell'ultima riunione del Consiglio comunale. L'analisi del PD in un comunicato che di seguito pubblichiamo.
UNA TRISTE PASQUA
Quando a settembre scorso i consiglieri della maggioranza di centrodestra che sostiene il sindaco Gemmato approvarono un ordine del giorno in consiglio comunale con il quale chiedevano alle imprese che stavano costruendo il polo Liceale di assumere personale terlizzese, il PD criticò aspramente l’iniziativa, considerata inefficace, rischiosa e foriera di false illusioni. Si faceva notare che nessuna azienda può essere condizionata ad assumere personale del luogo, sia perché si può addirittura configurare un reato, sia perché le imprese che realizzano opere pubbliche sono già dotate di squadre di operai ben affiatati fra di loro, specializzati ed organizzati per realizzare l’opera nel minor tempo possibile. Quell’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale diventava così un pericoloso strumento di imbonimento che caricava di aspettative i cittadini in difficoltà. Aspettative che miseramente sono venute meno. Nemmeno uno di loro è stato assunto su quel cantiere.
Ciò che sta avvenendo in questi giorni, con l’assedio al Municipio da parte di cittadini in difficoltà economiche, è il drammatico effetto di un atteggiamento politico irresponsabile che rischia di travolgere chi lo ha messo in campo e gli incolpevoli dipendenti comunali.
Davanti alla catastrofe dell’economia italiana, ai tagli forsennati al sociale da parte del governo Berlusconi prima e del governo Monti dopo, al taglio drastico dei trasferimenti ai Comuni e ai mille vincoli sui loro bilanci, non si può mettere in campo il semplicistico approccio delle campagne elettorali, promettendo posti di lavoro a vanvera e soluzioni rapide per tutti, ma bisogna spiegare ai cittadini come stanno veramente le cose ed erogare quel poco che c’è con criteri di giustizia facendo riferimento ad un vero e proprio “osservatorio” costituito insieme a tutti quei soggetti che nel territorio comunale operano nel sociale (parrocchie in testa).
Incomprensibile e inutilmente pericoloso è il ricorso al consiglio comunale come strumento per la risoluzione di questi problemi, in considerazione del fatto che è l’esecutivo (il sindaco e gli assessori della sua giunta) che ha poteri in ordine allo stanziamento di fondi di bilancio ed all’organizzazione degli uffici, e non certo il consiglio comunale. Ma tutti sanno di quanta smania di protagonismo è animato il presidente del consiglio comunale Michele Grassi e ben si comprende questo strano cortocircuito del quale il sindaco rischia di restare vittima.
Ben inteso, noi non commiseriamo il sindaco Gemmato, anzi lo consideriamo corresponsabile se non primo responsabile di quanto sta avvenendo, non avendo egli provveduto alla nomina di un assessore alle politiche sociali che lo coadiuvasse, lo consigliasse e mettesse in campo tutte quelle azioni di cui la parte sofferente della nostra comunità ha urgentemente bisogno. L’assenza di quell’assessorato strategico e vitale per il buon governo della città noi lo avevamo segnalato e censurato al momento del suo insediamento, ma Gemmato aveva preferito mantenere su di sé la delega, facendo il sindaco e l’assessore insieme, non riuscendo a fare bene ne’ l’uno ne’ l’altro. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.
BUONA PASQUA
Il Circolo Cittadino del Partito Democratico