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Imu, il Pd ritira emendamento per far pagare la tassa alle case di lusso

Imu, il Pd ritira emendamento per far pagare la tassa alle case di lusso

«Abbiamo deciso di ritirare gli emendamenti del Pd relativi alla prima rata dell'Imu perché abbiamo avuto assicurazioni dal governo del rispetto delle richieste poste su come si chiude il 2013». Lo ha reso noto l'esponetne Pd Maino Marchi, primo firmatario della proposta di modifica presentata nelle commissioni Bilancio e Finanze, che introduceva un tetto di esenzione (avrebbero pagato le case con valore della rendita catastale superiore a 750 euro).

La scelta è arrivata dopo un duro scontro tra Pd e Pdl e un incontro con il sottosegretario Pierpaolo Baretta e a fronte di impegni da parte dal governo su cassa integrazione, misure per riportare il rapporto deficit-Pil sotto il 3% e service tax. «Continueremo - ha fatto sapere Marchi - a sollecitare sul fondo affitti. Ma, a questo punto ci sono le condizioni per ritirare i nostri emendamenti».

Il capo dello Stato. «Abbiamo avuto piccoli episodi e motivi di polemica, ma non mi pare che siano da sopravvalutare», ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo oggi a Cracovia ai giornalisti che gli facevano notare come fossero ripartite le fibrillazioni politiche sull'Imu.

Il Pdl. «Il ritiro della proposta emendativa del Pd evita un grave errore da parte della sinistra a danno di un numero elevato di cittadini: e un'altra botta al ceto medio non sarebbe stata in alcun modo accettabile. Ora occorre vigilare affinchè, nei prossimi giorni e settimane, sia confermata anche l'abolizione della seconda rata Imu 2013 (come da impegni politici pubblicamente e solennemente assunti da Governo e maggioranza). E naturalmente occorre evitare anticipi e anomalie rispetto alla futura service tax, che non dovrà far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta». Così il presidente della commissione Finanze della Camera Daniele Capezzone.

«Per ora il nostro emendamento sulla prima rata resta. Siamo pronti al ritiro se il governo assicura di avere le risorse per l'abolizione della seconda rata, che non può essere coperta con l'aumento di altre imposte», ha detto invece il responsabile politiche fiscali di Sc Enrico Zanetti. Scelta civica ha presentato due emendamenti sulla prima rata Imu, firmati rispettivamente da Zanetti, Andrea Romano e Gianfranco Librandi. Il primo emendamento innalza da 200 a 300 euro la franchigia, facendo pagare la residua parte dell'imposta oltre tale soglia; il secondo prevede che i redditi oltre i 55.000 euro paghino un decimo della rata di giugno. «Se il governo ha le risorse - spiega Zanetti - per coprire l'abolizione della seconda rata senza aumentare altre imposte, noi saremo felici di ritirare il nostro emendamento. Altrimenti non è una operazione seria e allora è molto meglio la nostra proposta, grazie al quale il 70% dei proprietari non pagherebbe comunque nulla, mentre il 30% pagherebbe comunque meno del 2012».

I grillini. «Siamo di fronte al solito gioco di ricatti sulla pelle degli italiani. La maggioranza non trova la quadra sull'Imu prima casa e chiede addirittura di iniziare a discutere il decreto non dall'inizio, ma dall'articolo 4. Come se fosse possibile stabilire i dettagli senza prima capire a quale platea è rivolto il decreto». Lo dicono in una nota i deputati del M5S. «I partiti delle larghe beghe -aggiungono - hanno messo in piedi un suk nel quale sono entrati, come merce di scambio, anche il rifinanziamento della Cig in deroga e i fondi per l'emergenza abitativa. La maggioranza è allo sbando perchè il Pd tenta di prendersi la rivincita su un Pdl che per mesi ha dettato la linea all'esecutivo, mentre all'interno del Partito democratico c'è chi gioca a destabilizzare il patto che regge con gli spilli il governo Letta». «Il Pd, inoltre, è totalmente scollato dalla realtà - chiude il M5S Camera - se ritiene, fissando l'asticella dell'esenzione a una rendita catastale pari a 750 euro, di escludere le case di lusso. In una città come Roma, infatti, pagherebbero l'imposta anche immobili in categorie come A2 e addirittura A3 di dimensioni persino inferiori ai 40-50mq. Sono queste, secondo il Pd, le abitazioni di lusso? Forse Renzi, quando è andato a Villa San Martino a trovare il pregiudicato, non ha visitato abbastanza bene la residenza per rendersi conto di cosa sia davvero una dimora di lusso».

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