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Zanda: «Pd desidera voto palese» - Italia - l'Unità

Zanda: «Pd desidera voto palese» - Italia - l'Unità

14 settembre 2013

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Mercoledì sera la Giunta per le elezioni e le immunità del Senato vota sulla decadenza di Berlusconi e il presidente Dario Stefàno, parlando oggi a Bari, esclude accelerazioni garantendo il rispetto della legge nelle procedure. Il dibattito è sul voto palese. M5S, seguito dalla Lega, chiederà di modificare il regolamento che lo prevede solo segreto. Il capogruppo dei senatori Pd Zanda segnala che il partito democratico si atterrà alle regole, ma desidera il voto palese. Fuoco di fila dal Pdl con, tra gli altri, Schifani e Alfano che attribuiscono al Pd la responsabilità di far cadere il governo perché, dicendo sì alla decadenza da senatore del Cavaliere, romperebbe il patto che tiene in piedi l'esecutivo.

Da parte sua il presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso, puntualizza: «Io applico il regolamento. Se le forze politiche trovano l'accordo per cambiare il regolamento non sarà certamente il presidente del Senato a impedire una cosa del genere. Io sono pienamente rispettoso del volere della maggioranza delle forze politiche».

Renato Schifani esclude il voto palese in Aula come chiesto dal M5S, seguito dalla Lega, con una modifica di regolamento: «Il regolamento non lo prevede», risponde il presidente dei senatori del Pdl. Al contrario, il senatore del Pd Nicola Latorre auspica che l'Aula non adotti il voto segreto ma quello palese. L'ufficio di Palazzo Madama fa sapere che il regolamento non prevede la segretezza del voto. Resta in ogni caso la possibilità che venti senatori (in questo caso del Pdl) possano chiedere che i parlamentari votino in maniera segreta.

Secondo Luigi Zanda, presidente dei senatori Democratici, «nei precedenti casi il Pd ha sempre chiesto che in Aula si possa votare con scrutinio palese e parte questo accadrà anche in Giunta mercoledì prossimo. Finora i lavori della Giunta del Senato si sono svolti in modo impeccabile, tanto è vero che sul calendario c'è stato un voto all'unanimità. Naturalmente il Pd si atterrà alle decisioni della Presidenza del Senato e ai regolamenti vigenti. Se il Presidente del Senato indicherà il voto segreto, previsto dal regolamento, il Pd si atterrà. Il nostro desiderio ed indirizzo è che ci sia il voto palese».

E sull'esecutivo: «Mettere in rapporto la Giunta e la durata del governo come fa Schifani non sta in piedi, il calendario della Giunta è stato approvato ieri all'unanimità, quindi anche con il Pdl». Per Zanda «ipotizzarne la caduta in relazione ai lavori della Giunta può anche determinare valutazioni molto dannose da parte dei mercati e dell'Unione europea».

«Il regolamento del Senato è inequivocabile e prevede il voto segreto. Sotto il profilo personale mi augurerei la trasparenza di un voto palese perché è giusto che in quella sede ciascuno si assuma la propria responsabilità, in Senato, davanti agli italiani». Lo ha detto il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, rispondendo ai giornalisti, a Chianciano, sul voto per la decadenza di Silvio Berlusconi.

«Mercoledì è una giornata nella quale proseguiremo un procedimento avviato già da qualche settimana: credo che non sia necessario spingere sull'acceleratore in una procedura fine a se stessa ma che sia necessario assumerci responsabilità di essere rigorosi, seri e nel rispetto della legge. Non credo che si tratti di definire tempi lunghi o corti, ma di definire un processo nel rispetto dei regolamenti, e quindi anche del diritto di difesa», dichiara ancora Dario Stefàno ai giornalisti a margine della Fiera del Levante. «Eviterei di caricare la data di mercoledì e quell'appuntamento di significati eccessivi se non quelli appunto di un procedimento. Un procedimento - aggiunge Stefano - che stiamo realizzando all'interno di un recinto di regole e di procedure che dobbiamo ossequiare per rendere la decisione più seria».

«Dire che la vita e la caduta del governo Letta dipenda da noi è dire una cosa assurda. L'atteggiamento del Pd sta mettendo a rischio il governo più dell'atteggiamento del Pdl», ribatte il segretario del Pdl e vicepremier, Angelino Alfano, in un collegamento telefonico alla festa di Scelta civica a Caorle. E per Schifani il Pd «soffia sul fuoco» con l'esito che il Paese potrà «cadere nella ingovernabilità». Rispetto alla legge Severino, il senatore ribadisce: «Le leggi ci sono, vanno applicate ma vanno anche interpretate, questo chiediamo in Giunta».

«Io mi augurerei davvero che si voti con voto palese: bisogna avere il coraggio delle proprie posizioni ancor più in un passaggio così delicato», osserva il senatore del Pd, Nicola Latorre, a margine del suo intervento alla Festa Popolare dell'Udc. Sui rischi di vedere il suo partito spaccarsi in caso di voto segreto, Latorre ha aggiunto: «Sono assolutamente tranquillo, il partito democratico è compatto».

Su Facebook il capogruppo 5 stelle al Senato, Nicola Morra, spiega che il partito martedì presenterà «una modifica del regolamento del Senato affinchè sia obbligatorio votare sulle persone in maniera pubblica, palese. Per evitare giochetti spiegato che già cominciamo a sentire, che ci vengono addebitati».

«Per noi va bene qualunque cosa, non abbiamo paura a mostrare quello che votiamo», dichiara il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, alla Festa dei popoli padani a Pian della Regina, in merito alla polemica sul voto segreto o palese sulla decadenza di Berlusconi. «Spesso quando si dice che non vuoi una cosa – aggiunge - è perché la stai cercando. Il voto oggi è normalmente palese se qualcuno non chiede qualcosa di diverso. Il primo che canta di solito ha fatto l'uovo. Normalmente, quando si fanno votazioni su persone il voto può essere segreto».

«I regolamenti non si cambiano a seconda del nome coinvolto. Il regolamento del Senato prevede il voto segreto». Lo afferma il segretario del Psi, Riccardo Nencini, alla festa nazionale del partito, confermando che il Psi voterà in aula per la decadenza.

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