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Boccia: "Sindaco e premier collaborino"

Boccia: "Sindaco e premier collaborino"

Francesco Boccia è un grande sostenitore del tandem Enrico Letta-Matteo Renzi, li vede a lavorare di comune accordo, per il bene del Paese.

Sono anche il futuro del Partito democratico? 

«Letta ha sulle spalle uno dei momenti più difficili che l`Italia abbia vissuto». 

Renzi, quindi? 

«L`identikit di Renzi è quello più vicino all`idea di rottura, di rivoluzione. Non si tratta però solo di vincere il congresso. La missione del futuro segretario è cambiare la sinistra italiana è l`Italia. Ci vogliono due anni di lavoro serio: andare nei distretti industriali, nelle fabbriche chiuse, nelle mense Caritas, nelle scuole, dove sbarcano gli immigrati e dove si fa ricerca...». 

Renzi è acclamato nelle feste pd perché pensano che con lui si possa finalmente vincere, perché confidano che possa prendere voti a Grillo e a destra? 

«Renzi incarna il desiderio di voltare pagina. Avverto sensazioni simili a quelle che si percepivano quando Veltroni divenne segretario del Pd». 

D`Alema sostiene che anche Letta appoggerà Renzi... 

«Letta ha ripetuto ieri di essere completamente dedicato al governo, di non potersi occupare del suo futuro politico né del partito». 

Comunque, Boccia stima molto anche un altro candidato alla segreteria del Pd, Gianni Cuperlo: «E uno degli intellettuali più raffinati che il Pd abbia». Aggiunge che il rinnovamento è già avvenuto, i candidati alla segreteria sono tutti nuovi: «E dopo il congresso che andrà costruito il percorso per far diventare il Pd il partito della crescita, il partito dell`ascensore sociale. Non basta il sogno, bisogna anche asfaltare la strada che porti a realizzare l`obiettivo. Credo in un Pd dove chi vince non prende tutto e chi perde non si ritira in un angolo. Dopo il congresso, spero, staremo tutti a costruire assieme la strada». 

Boccia, 45 anni ha studiato politica ed economia, a Bari, a Londra e a Chicago. E` stato consigliere economico di Enrico Letta quando questi era ministro nei governi D`Alema e Amato (1998-2001). Ora è presidente della commissione Bilancio della Camera. E` sposato con Nunzia De Girolamo, esponente pdl e ministro dell`Agricoltura. E` primo firmatario di una bozza di mozione al congresso del Pd che invoca la fine di un partito «conservatore». 

Vuole che il Pd smetta di ribadire, a ogni elezione perduta, che «Il Paese non ha capito» e vorrebbe che fossero finalmente affrontati alcuni tabù. Punto primo, la finanza: «Le rendite finanziarie sono tassate in Italia al 20 per cento e i titoli di Stato al 12,5. La media europea è al 25,5 per cento. Dovremmo avvicinarci o allinearci, e destinare tutti i maggiori introiti ad abbassare le tasse su imprese e lavoro». Il fisco: «Prendiamo il coraggio per dire che la pressione fiscale su autonomi e partite Iva è in molti casi insopportabile. E questo non significa automaticamente sostenere gli evasori fiscali». Gli ammortizzatori sociali: «La cassa integrazione in deroga è fuori controllo, costa 5 miliardi l`anno. Pensiamo all`introduzione del salario minimo e alla cancellazione della cassa». Giustizia: Inammissibile che i beni confiscati alla mafia non vengano venduti. La motivazione e che sarebbero i mafiosi a ricomprare, ma questa è solo un`ammissione della debolezza dello Stato. E poi: cambiamo i meccanismi automatici, al Csm, per la promozione dei magistrati, basiamoli sulla effettiva carriera svolta». Famiglia: «Non è "roba di destra". Le famiglie, costruite nei modi più diversi, vanno sostenute». Giovani: «Diamo la possibilità di mettere in atto le loro idee senza passare dai clientelismi al Sud e dalle reti consolidate al Nord».

Qui, dunque, ci sono alcune idee per il Pd del futuro prossimo. Ieri il ministro Orlando ha chiesto che il partito scelga tra un`impostazione più liberale e una più socialista. 

La vittoria di Renzi rischierebbe di dar vita a un «partito personale»?

«Lo escludo. Il Pd è un partito nel quale ognuno sa di poter incidere. Avrebbero tutti da perdere se il Pd somigliasse a tutti gli altri partiti». 

Il Pd, con Letta e Renzi, potrebbe «far morire gli italiani democristiani»? 

«Sciocchezze. Lo scontro fra ex Dc ed ex Pci non è in corso. Oggi tutti i punti di riferimento sono saltati e i dirigenti del passato dovrebbero collaborare con chi sta emergendo. Poi, passeremo noi la mano, a nostra volta, magari non dopo venti anni, come i nostri predecessori, ma un po` prima...». 

Se cade il governo, ci sono già i numeri per un Letta-bis con una diversa maggioranza? 

«Questo governo sta facendo un lavoro straordinario e chi lo dovesse far cadere sarà cancellato dalla storia. Non accadrà, ma se si arrivasse a un nuovo voto con la legge Porcellum, con un patto solenne nessuno del Pd dovrebbe candidarsi».

References

  1. ^ Corriere della Sera (www.corriere.it)

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