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Mafia: facciamoci i conti.

Mafia: facciamoci i conti.Roma - Sul debito pubblico il candidato Premier Antonio Ingroia intervistato a Repubblica tv risponde alle domande degli elettori in diretta. Sul tema più scottante e che più preoccupa gli elettori che si preparano a quello che per alcuni aspetti sembra un salto nel buio, data la giovanissima età di questa lista, assoluta novità d'altronde, Ingroia espone quello che prevede sarà il doppio vantaggio del suo progetto economico di governo : " La legalità non è soltanto sanzione e punizione, produce ricchezza - spiega - io credo che gli investitori stranieri oggi sanno che debbono pagarare una doppia tassa in Italia: quella del racket della mafia e la tassa della corruzione."
Per favorire la crescita Ingroia insiste sul recupero di risorse economiche dai patrimoni illeciti con una "implacabile lotta all'evasione fiscale, alla corruzione, ed alla mafia".  " Abbiamo 60 miliardi di costi per l' evasione fiscale - continua - , la corruzione ci costa 120 miliardi e 200 miliardi annui per le mafie, se noi pensiamo che il debito pubblico ammonta a duemila miliardi, in dieci anni, e parlo in linea di tendenza, recuperandone 200 all'anno si potrebbe rovesciare il debiti pubblico .".
Circa il mancato dialogo costruttivo con Grillo, Ingroia spiega chiaramente la differenza tra il raccogliere il disagio e l'indignazione del popolo, esausto, ed un'altra cosa è avere una progettualità a governare per cambiare davvero il nostro Paese, sottolineando come prova ne sia il fatto che la lista di Beppe Grillo non ha candidato Premier. "Quando l'indignazione sociale e politica entra nelle istituzioni deve trasformarsi, deve diventare un progetto; cioè la politica  ha il compito di rappresenta l' interesse di cambiare il Paese e per farlo bisogna esprimere una politica di governo" dice Antonio Ingroia ed a proposito del M5S spiega: " Io credo che il limite di Grillo sia quello di non essere ancora riuscito ad esprimere una politica di governo come dimostra il fatto che, almeno fino ad oggi,  si pensa che la lista M5S non proporrà un suo candidato Premier, quindi significa che il M5S non vuole governare, ma se tu non vuoi governare, di fatto, non puoi cambiare il Paese".
Serena Todaro
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