Ingroia al giornalista Banfi: "Il termine rivoluzione non è violento: è civile rivolta etico-morale"
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- Pubblicato Domenica, 06 Gennaio 2013 23:19
Nella sua prima intervista da candidato Premier, ospite per pochi minuti a Tgcom24, Antonio Ingroia spiega: “L'Italia ha bisogno di rimettersi in piedi e per rimettere in cima ai valori della nostra democrazia occorre una vera e propria rivoluzione civile. E la rivoluzione è civile per chi vuole portare i cittadini comuni, i rappresentanti della società civile che si sono battuti in questi anni sui terreni della giustizia e dell' antimafia, della legalità e dei diritti in prima fila; la politica deve fare un passo indietro e questo è il senso di una lista civica. A proposito del termine “rivoluzione”, se si stesse parlando di una qualche rivoluzione del secolo scorso – spiega Ingroia a poche ore dal suo arrivo in Italia – sarebbe da temere nella sua accezione cruenta, come paventato dall'intervistatore di Mediaset Alessandro Banfi, ma questa è una rivoluzione delle coscienze, una rivolta etico morale. “Hanno fatto pagare ai cittadini comuni il prezzo di una casta spesso corrotta, spesso in combutta con le mafie, prima solo nel Sud Italia ormai in tutto il Paese. Noi di questo vogliamo fare piazza pulita e per questo abbiamo bisogno non di manette o di giustizialismo, ma di cittadini che si mettono in campo con la loro faccia e con il loro impegno. Per questo la società civile è in prima fila e per questo la rivoluzione dei cittadini è una rivoluzione civile. Seguono: