Pd trevigiano pronto a espellere Savioli - Cronaca
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- Pubblicato Venerdì, 19 Luglio 2013 02:58
L’arresto di Pio Savioli scuote il Partito democratico. Il consigliere del Consorzio Venezia Nuova è infatti tuttora membro del direttivo della sezione di Villorba del Pd. Ma la sua permanenza all’interno del partito sembra avere le ore contate. «Attendiamo che si autosospenda, altrimenti agiremo noi», ha annunciato ieri il coordinatore provinciale Roberto Grigoletto.
Savioli è entrato a far parte del direttivo villorbese nel 2009, ma è iscritto al Partito democratico da qualche anno prima. «Molti di noi non sapevano nemmeno che facesse parte del Consorzio», ha spiegato Renato Pani, segretario locale del Pd, «io, per esempio, l’ho appreso solo perché vedevo l’indirizzo email da cui mi scriveva, che terminava con la sigla del consorzio. Siamo rimasti decisamente scossi da quello che è successo, anche se fino a prova contraria Savioli è innocente».
Il consigliere del Consorzio Venezia Nuova, insieme al collega Federico Sutto, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza che sta indagando su un vasto giro di false fatturazioni e appalti “distorti” legati ai lavori di costruzione del Mose. «Le accuse mosse sono gravi», prosegue Grigoletto, «e, al di là del fatto che dovranno essere provate, auspico che Savioli si autosospenda, per togliere il partito dall’imbarazzo. Il nostro codice etico non ci consente di passare sopra a situazioni come questa. Se non si sospenderà, procederemo noi con il deferimento al Comitato di garanzia e con l’espulsione».
Al momento l’affaire Savioli dunque non è stato affrontato dal partito in via ufficiale. Nella sezione di Villorba, al di là delle telefonate sgomente tra i membri del Pd, si è ancora in attesa dell’azione della segreteria. «Anch’io credo che la strada migliore sia l’autosospensione, ma aspettiamo i provvedimenti del provinciale. Credo che Savioli non l’abbia già fatto, perché evidentemente ha altro a cui pensare», ha ribadito Pani.
Ma l’imbarazzo è evidente, soprattutto perché Savioli negli ultimi anni è stato molto attivo nel sostegno al partito, e avrebbe contribuito anche alla campagna elettorale per le amministrative del 2011. Non era, insomma, un iscritto qualsiasi.
Savioli si muove in politica fin dagli anni Ottanta, in quegli anni è stato anche segretario della Cna trevigiana e iscritto al Pci. Ora è agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Villorba. Martedì, all’interrogatorio di garanzia al Tribunale di Treviso, si è avvalso della facoltà di non rispondere, per pura strategia difensiva, hanno spiegato i legali.
L’avvocato Paolo De Girolami ha chiesto al gip di Treviso, Cristian Vettoruzzo, di revocare la misura cautelare dei domiciliari.
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18 luglio 2013