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Bindi: "Matteo si calmi, il governo prima di tutto"

Lungo il Transatlantico, aleggia quel clima di tensione che è tipico dei giorni caldi. E delle vigilie cruciali. Come è questa delle ore che precedono alla decisione sulla sorte del governo Letta-Alfano. I deputati renziani sono i più attivi nel cercarsi, formano capannelli, telefonano al leader, vengono guardati con attenzione e anche con un senso di curiosità non sempre benevola da tutti gli altri, e il Pd si vede ad occhio nudo che è il luogo della massima tensione e dell`incertezza. Seduta su un divanetto, nella zona del Transatlantico in cui stanno di solito i deputati del centrosinistra, Rosy Bindi assume un`aria grave: «Ci vuole senso di responsabilità». 

Da parte del Pd, onorevole Bindi? 

«Da parte di tutti. Dobbiamo essere consapevoli, sia noi sia gli altri, che proprio perché questo è un governo sostenuto da una maggioranza complicata, non occorre incendiare gli animi». Il governo deve andare avanti? «Sì. Non possiamo lasciare senza governo il nostro Paese in questa fase di difficoltà. Sono altri e non il Pd che hanno presentato le mozioni di sfiducia». 

Ma Renzi, che è il più attivo nell`attacco al governo, non è del Pd? 

«Le legittime aspettative di Renzi troveranno risposta, se lui darà una mano non per interrompere il corso del governo ma per rafforzarne le scelte e l`azione al servizio dell`Italia. Invece, si fa fatica a cogliere quella lealtà che Renzi ha continuato a dichiarare a favore di Letta». 

Ma oltre ai renziani, onorevole Bindi, è tutto il Pd che è in ebollizione e cerca di una quadra, come si dice in politichese, per superare questo fase difficile. 

«Noi ci stiamo assumendo il peso, gravosissimo, di sostenere questo governo e mai come in questa fase abbiamo bisogno di una dialettica sana. Quella che ci permette di procedere sul doppio registro. Ovvero: sostenere il governo ma rafforzando il nostro profilo di partito che è e resta alternativo alla destra. Sbaglia chi appiattisce il Pd sul governo, ma sbaglia anche chi vuole forzare i tempi della caduta del governo». 

Lei invece lo vuole tenere in piedi? 

«Noi verremo giudicati anche dalla responsabilità nel fare le cose per l`Italia. E tra queste, dobbiamo fare fronte alla crisi economica e mettere mano alle riforme istituzionali, e la prima fra tutte è la legge elettorale. Ma, come dicevo all`inizio, ci vuole senso di responsabilità da parte di tutti. Anche di Alfano. Secondo me dovrebbe avere la sensibilità di fare un passo indietro. Non serve arroccarsi al Viminale. Può restare vice-presidente del consiglio ma dovrebbe dimettersi da ministro. Il passo indietro servirebbe a rafforzare il governo, e non a indebolirlo». 

Non vede il governo Letta in bilico? 

«Io ho votato la fiducia ma continuo ad avere grossi dubbi sulla maggioranza politica che sostiene questo esecutivo. Nonostante questo, però, sono convinta che incalzandolo si debba accompagnare il governo nel servizio che sta facendo al Paese, cercando di superare questa crisi che sta facendo pagare un prezzo altissimo soprattutto ai giovani, alle famiglie e alle imprese». 

Da qui a domani che cosa accadrà? 

«Noi non dobbiamo dilaniarci. Le fughe in avanti di Renzi non servono. Non si possono bruciare le tappe. I leader veri sanno resistere anche al tempo».

References

  1. ^ Il Messaggero (www.ilmessaggero.it)

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