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Estimi & Tar, il Pd sferzante con il sindaco: "Ti piace vincere facile?"

LECCE – Sugli estimi catastali è botta e risposta a distanza fra maggioranza e opposizione. Se ieri il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, e l’assessore al Bilancio, Attilio Monosi, hanno rivendicato la trasparenza dell’agire dell’amministrazione comunale[1], dopo che il Tar di Lecce ha “demolito” il procedimento di classamento degli immobili,  di fatto sancendo una vittoria per le associazioni dei consumatori, il Partito democratico di Lecce oggi non ci sta. E ribadisce: “Hanno vinto i cittadini che hanno dovuto difendersi  a loro spese e finalmente hanno avuto giustizia. E’ assurdo da parte del Comune di Lecce parlare di vittoria, perché i fatti sono chiari: la sentenza del Tar ha bocciato le delibere del Comune[2]”.

A parlare è Andrea Imbriani, segretario cittadino del Pd.  Che ha  aggiunto: “Noi del Partito democratico non siamo rimasti indifferenti verso la questione. Lo scorso dicembre, infatti, abbiamo organizzato un’iniziativa alla quale hanno preso parte in tanti, poi abbiamo organizzato uno sportello informativo e alla fine chi ha vinto sono sicuramente i cittadini”.

Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti oltre ad Andrea Imbriani, Paolo Foresio, capogruppo Pd del Comune di Lecce, che ha sottolineato il ruolo importante delle Associazioni che hanno vinto il ricorso, e l’avvocato Massimiliano Ariano, membro della segreteria cittadina del Pd con delega alle Attività produttive.  Era presente anche il consigliere comunale di opposizione Sergio Signore.

“Il Tar bacchetta in modo pesante l’operato della Giunta comunale”, ha detto l’avvocato Ariano.  Questo, in particolare, “nella parte in cui censura per ‘difetto istruttorio e motivazionale’, la decisione dell’amministrazione di richiedere il riclassamento delle microzone 1 e 2.  La vicenda – ha proseguito – prende avvio da una scelta di Giunta, adottata con delibera numero 639/2010,  totalmente errata in quanto caratterizzata, a detta del giudice amministrativo, da un deficit istruttorio che ‘trova la sua radice nell’inadeguatezza dei dati assunti a base del procedimento, tenuto conto della natura e della finalità dello stesso’”, citando un passaggio della sentenza.

Ariano ha rimarcato che da ciò ne sono scaturite le vie legali adite a proprie spese da tanti cittadini che si sono visti recapitare un avviso. “Il danno – ha aggiunto Ariano – sarebbe stato evitato se l’amministrazione, invece di farsi prendere dalla smania di rastrellare denaro per rimpinguare le disastrate casse, attraverso un’insensata revisione delle classi catastali, avesse compreso le reali finalità della procedura di cui all’articolo 1 comma 355 della legge finanziaria 2004. Il Tar – ha proseguito – afferma che la finalità non è di ‘attribuire all’immobile la “giusta” imposizione in assoluto, ma di rivedere la situazione impositiva di una microzona quando la stessa si differenzi significativamente da quella dell’insieme delle microzone comunali’”.

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In sostanza, ha affermato Ariano, “la Giunta non avrebbe dovuto scegliere di far ricadere il riclassamento  nelle microzone 1 e 2, visto che il relativo accertamento su di queste, comprendenti il 75 per cento degli immobili urbani, della “significativa anomalia”, in termini di scostamento tra I due valori – di mercato e catastale – rispetto allo scostamento mediamente riscontrato per l’insieme delle microzone, rappresentava un risultato scontato, considerando che, come affermato dal Tar, ‘il peso di queste ultime è di gran lunga maggiore rispetto a quelle di ognuna delle altre microzone”. Per l’avvocato Ariano, dunque, “pur di ottenere una rivalutazione degli estimi catastali, con aumento dell’imposizione fiscale, stravolge la realtà, fornendo una fotografia non vera della città di Lecce”. Insomma, parafrasando un noto slogan,  Ariano ha concluso con una battuta: “Ti piace vincere facile?” 

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