Blitz del Pdl sulla giustiziaL'ira del Pd: "E' inaccettabile"
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- Pubblicato Giovedì, 27 Giugno 2013 21:54
(AGI) - Roma, 27 giu. - E' ancora una volta la giustizia il
terreno dello scontro tra Pd e Pdl.
A pochi giorni dalla condanna di Silvio Berlusconi in primo
grado al processo 'Ruby', il Pdl presenta un emendamento al ddl
costituzionale che istituisce il Comitato per le riforme, e
quindi interviene anche sugli articoli che riguardano i
magistrati. In sostanza si chiede di intervenire sul titolo IV
della seconda parte della Costituzione, quello che riguarda la
magistratura. Si darebbe vita cosi' ad una sorta di comitato
per cambiare la Costituzione. Una iniziativa, quella del
centrodestra, che scatena la rivolta del Pd che parla di
"pirateria" e di "strappo inaccettabile". Il Movimento
Cinquestelle, invece, annuncia le "barricate" contro quella che
definiscono una legge ad personam: "I fatti che riguardano le
singole persone non devono incidere sul calendario della
commissione Giustizia della Camera", dice il vicepresidente M5S
Alfonso Bonafede che annuncia: "Faremo le barricate perche' non
sia subordinato a vicende che riguardano singole personalita'".
"La presentazione dell'emendamento al ddl costituzionale
che allarga il campo di intervento del Comitato per le Riforme
e' uno strappo inaccettabile", tuonano dal Partito Democratico.
"Il ddl costituzionale proposto dal governo traccia un percorso
gia' definito e condiviso che riguarda materie come la forma di
governo, il bicameralismo, nonche' coerenti progetti di legge
ordinaria di riforma dei sistemi elettorali". Per questo Danilo
Leva, presidente Forum Giustizia, e Alfredo D'Attorre,
responsabile Riforme politiche istituzionali della Segreteria
nazionale Pd, affermano che "per il Partito democratico la
riforma della giustizia non e' un tabu', ma non si puo'
prescindere da quelle che sono le garanzie di indipendenza
della magistratura sancite dalla Carta Costituzionale". "La
giustizia - concludono - non puo' essere il terreno su cui
scaricare vicende estranee agli obiettivi di riforma e
ammodernamento dell'assetto istituzionale".
Nel dibattito interviene anche l'Associazione Nazionale
Magistrati: "L'attuale sistema previsto dal titolo IV della
Costituzione disegna un architrave che garantisce l'autonomia
della giurisdizione: e' un principio che non va toccato,
perche' e' garanzia per il cittadino", rileva il presidente
dell'Anm, Rodolfo Sabelli, commentando l'emendamento presentato
dal Pdl. "Indipendenza e autonomia dei magistrati - sottolinea
Sabelli - significano indipendenza e autonomia della
giurisdizione, e dunque garanzia dei cittadini". Il leader del
sindacato delle toghe, dunque, definisce quello venuto dal Pdl
un "segnale molto preoccupante, che non esprime un'esigenza
tecnica, ma ha valore di carattere politico. Si conferma il
rischio che, in concomitanza con specifiche vicende
processuali, l'attenzione si sposti dai problemi
dell'efficienza della macchina giudiziaria e dei tempi lunghi
dei processi, nonche' dell'emergenza carceraria, a modifiche
degli assetti della magistratura".
Il ministro per le Riforme, il Pdl Gaetano Quagliariello,
osserva: "Il dibattito generale sugli emendamenti in
Commissione e' stato chiarissimo. Vi e' l'esigenza condivisa -
prosegue - che eventuali correlazioni derivanti dalle riforme
istituzionali che dovessero cadere al di fuori delle materie
indicate nel disegno di legge attualmente in esame possano
essere affrontate dal Parlamento". "Si tratta di un'esigenza
condivisa _ aggiunge l'esponente del pidiellino - che il
governo aveva ben presente ma rispetto alla quale ha ritenuto
giusto che a intervenire fosse il Parlamento. La formulazione
piu' adeguata verra' individuata nei prossimi giorni di comune
accordo in sede di Commissione. Ho parlato con il presidente
Donato Bruno, il cui intervento ieri nel corso dei lavori e'
stato chiarissimo senza lasciare adito a dubbi, ed egli mi ha
ribadito che e' soltanto questo il senso dell'emendamento
presentato dal Pdl, confermando la disponibilita' - conclude
Quagliariello - a trovare la formulazione piu' consona insieme
agli altri gruppi della maggioranza". (AGI)
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