La Direzione nazionale approva il bilancio
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- Pubblicato Martedì, 04 Giugno 2013 22:22
Il rendiconto, condizionato negativamente dal dimezzamento dei rimborsi elettorali intervenuto ad esercizio in corso, ha registrato una diminuzione sia dei proventi (da 63,6 a 37,9 milioni) che degli oneri (da 60 a 45 milioni) della gestione caratteristica.
Il conto economico chiude pertanto con un disavanzo di 7,3 milioni (mentre senza il dimezzamento dei rimborsi si sarebbe chiuso in forte avanzo). Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, il PD continua a non avere né patrimonio immobiliare né indebitamento bancario. Il patrimonio netto ammonta a fine 2012 a 16,2 milioni.
Secondo Antonio Misiani, tesoriere nazionale PD, “nel 2012, contestualmente all’approvazione della legge 96, abbiamo avviato un ridimensionamento dei costi che ha prodotto minori spese per 15 milioni di euro (-25%).
La 'spending review' del PD è stata rafforzata nel 2013, attraverso la chiusura di alcune sedi, la riduzione dei costi di gestione degli immobili e per le utenze, la rinegoziazione di tutti o quasi i contratti di fornitura di servizi, la razionalizzazione dei budget per l’attività politica, il blocco degli straordinari e la ricollocazione esterna di parte del personale.
Questi interventi ridurranno i costi di un ulteriore 30%. A legislazione vigente, ciò ci consentirebbe di tornare in avanzo entro il 2014. La riforma varata dal governo apre uno scenario del tutto nuovo. Il disegno di legge va in una direzione condivisibile: la valorizzazione della libertà di scelta dei cittadini per il finanziamento della politica. In Parlamento daremo un contributo propositivo per migliorare il testo - a partire dall'introduzione di un limite massimo per le singole donazioni - lavorando per un approvazione in tempi certi.
Il nuovo modello comporterà per tutti i partiti - PD compreso - un profondo ripensamento delle proprie strutture. Valuteremo e decideremo insieme ai lavoratori e ai loro rappresentanti quali strumenti utilizzare per gestire al meglio questa riorganizzazione.
Il PD - conclude Misiani - è un grande partito, con centinaia di migliaia di iscritti e milioni di elettori. È questa grande forza che mi convince che ce la faremo, purché ognuno faccia la propria parte fino in fondo".