Letta vuole ecobonus e stop a fondi ai partiti. Cdm, spunta l'ipotesi sgravi acquisto mobili
- Dettagli
- Pubblicato Giovedì, 30 Maggio 2013 22:25
Il premier punta all'approvazione dei ddl su ristrutturazioni e finanziamento pubblico alla politica. Ipotesi detrazioni per chi acquista mobili. L'allarme del tesoriere del Partito democratico: "Senza fondi pubblici, saremmo costretti a mettere in cassa integrazione 180 dipendenti"
ROMA - Enrico Letta, forse anche per rispondere alle critiche di immobilismo che gli arrivano da Matteo Renzi, spinge l'acceleratore e vuole approvare nel cdm di domani i due disegni di legge che prevedono, da una parte, l'abrogazione dei finanziamenti ai partiti e, dall'altra, la proroga dell'ecobonus e delle detrazioni per le ristrutturazioni. E proprio in questo secondo provvedimento potrebbero arrivare anche sgravi per chi intende rinnovare i mobili di casa.Molto probabile, da quello che si apprende nelle ultime ore, anche la proroga della concessione di Equitalia: dovrà per altri sei mesi riscuotere le tasse per i comuni, un compito che doveva scadere a fine giugno.
Serviranno ancora una notte e una mattinata di approfondimenti e confronti per poter arrivare all'attesa fumata bianca, una settimana dopo il primo Consiglio dei ministri sulla materia. Ma per il premier non si può perdere ancora tempo e tutte le proposte limate negli ultimi giorni rischiano di essere archiviate prima di vedere il tavolo di Palazzo Chigi.
Il tema della proroga a fine anno degli incentivi per le ristrutturazioni edilizie ed il risparmio energetico figura al primo punto all'ordine del giorno, tema complesso che ha richiesto e sta richiedendo tuttora una serie di approfondimenti tecnici che vedono impegnato il ministero dell'Economia.
Non meno laboriosa la preparazione del ddl di riforma del finanziamento
ai partiti che dovrebbe prevedere: l'abrogazione delle norme vigenti sul finanziamento pubblico; procedure rigorose in materia di trasparenza di statuti e bilanci dei partiti; la semplificazione delle procedure per le donazioni dei privati in favore dei partiti, pur mantenendone la tracciabilità; l'introduzione dei meccanismi di natura fiscale, sulla falsariga dell'8 per mille, ma limitato all'1 o al 2 per mille.E proprio sulla riforma del finanziamento, Letta riceve una proposta di legge firmata, tra gli altri, dai deputati Tocci, Civati, Madia, Mucchetti, Rotta, Mineo, Decaro. Un provvedimento prevede tre strumenti per ripartire dalla libera scelta dei cittadini: il contributo pari all'uno per mille del gettito Irpef da ripartire secondo le indicazioni dei contribuenti; il credito d'imposta per le libere donazioni private con massimali ben definiti; il rimborso parziale delle spese elettorali effettivamente sostenute. "L'idea di fondo - spiegano i deputati del Pd - è quella di ritrovare un legame stretto tra la partecipazione dei cittadini e le forme di finanziamento dei partiti, per restituire credibilità alla politica".
Il Pd: "Rischio cig per 180 dipendenti". La situazione economica del Pd "è drammatica" e con l'abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti diventa "inevitabile" il ricorso alla Cassa integrazione per i 180 dipendenti. Lo ha detto il Tesoriere Antonio Misiani incontrando oggi i dipendenti.
Alla luce del taglio dei finanziamenti pubblici, tanto più se si arriverà all'abolizione, il Partito democratico si accinge dunque a compiere dei tagli con ripercussione anche sul personale. "E' inevitabile un ridimensionamento della struttura - ha spiegato Misiani all'Agi -. Con le rappresentanze dei lavoratori discuteremo degli strumenti da adottare".
"Ancora nulla è stato deciso - ha tenuto a precisare il tesoriere del Pd - non ho mai parlato di numeri, del resto non sarei in condizione di farne. Perché la nuova normativa in arrivo ancora non è nota ed è impossibile stimare a oggi le eventuali entrate dal 2 per mille e dalle erogazioni liberali".
[4]
References
- ^ finanziamento pubblico partiti (www.repubblica.it)
- ^ consiglio dei ministri (www.repubblica.it)
- ^ Enrico Letta (www.repubblica.it)
- ^ Matteo Renzi (www.repubblica.it)