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Gay, l'apertura di Bondi: "Sì alle unioni omosessuali" Pd e Sel: "Subito leggi contro l'omofobia e per i diritti"

Gay, l'apertura di Bondi: "Sì alle unioni omosessuali" Pd e Sel: "Subito leggi contro l'omofobia e per i diritti"

Roma, 25 maggio 2013 - Sui diritti civili, e in particolare sulle unioni gay, a sorpresa interviene - con una notevole apertura - il senatore del Pdl Sandro Bondi, seguito a ruota da Giancarlo Galan e da altri esponenti Pdl. Posizione che immediatamente provoca la contro-replica del Pd e di Sel, che rilanciano almeno un'immediata legge bipartisan contro l'omofobia. 

BONDI - “A differenza dell`onorevole Roccella e di tanti miei amici non capisco, proprio non capisco, perché i cattolici debbano fare delle battaglie contro chi invoca il riconoscimento delle unioni fra omosessuali, al di là delle diverse e legittime posizioni sul significato del matrimonio”, scrive Bondi.

Secondo Bondi bisogna rompere "il muro delle ideologie che deturpano il significato più vero della fede religiosa, parlando semplicemente dell`amore, quella realtà che nessuno può conculcare e che fonda ogni relazione vera e umanamente ricca di senso”.

RAVETTO: DOBBIAMO AGGIORNARCI - “Concordo con il coordinatore Sandro Bondi. - gli fa eco la collega di partito Laura Ravetto - Il Pdl sia protagonista dell’evoluzione normativa sui temi etici e in particolare sulla disciplina delle unioni civili. La politica - ha aggiunto - deve aggiornarsi all’ormai consolidato comune sentire del Paese reale su queste tematiche”.

L'APPELLO DI SEL - “Sicuramente Bondi oggi fa un passo avanti, ma dalle parole bisogna passare ai fatti. Il centrodestra è stato uno dei principali ostacoli in questi anni all’approvazione di leggi sui gay”, fa notare  Alessandro Zan, deputato Sel e esponente del movimento gay. “Se c’è una volontà di abbattere dei tabù - ha proseguito Zan - invito Bondi e il Pdl ad approvare subito la legge antiomofobia presentata in Parlamento e a sostenere quella sul matrimonio. Finché ci sarà il tabù del matrimonio gay i buoni propositi resteranno solo parole”.

PD E L'OMOFOBIA - “Conto che si possa aprire al più presto nelle commissioni parlamentari la discussione, a partire dalla proposte di legge già depositate nei due rami del Parlamento”, dichiara Sergio Lo Giudice, senatore del Partito democratico.
“C’è un segnale - ha aggiunto - che Bondi e il Pdl possono dare da subito a chi chiede un riconoscimento della propria dignità di cittadino e la cui sfortuna non è di essere nati omosessuali, ma di essere nati in una società avvolta nel pregiudizio e in un contesto politico sordo e cieco: è depositato in Senato un disegno di legge contro l’omofobia e la transfobia sottoscritta da 91 senatori di varie forze politiche (Pd, M5S, Sel, Scelta Civica, PSI, Gal): Bondi e i senatori del Pdl sottoscrivano anch’essi la proposta, eliminiamo da subito questa assenza ingiusta e anacronistica dalla nostra legislazione”.
“Questo - ha concluso l’esponente democratico - potrà essere il positivo avvio di una discussione aperta e franca sul riconoscimento giuridico delle coppie gay e lesbiche nel nostro paese”.

SCALFAROTTO - “Le aperture di Bondi e Galan sono un’ottima notizia. Speriamo che l’intero parlamento adesso approvi senza ritardi la legge contro l’omofobia e la transfobia e, a seguire, si apra finalmente un dibattito serio sul matrimonio ugualitario che conduca a una legge sul modello di tanti altri paesi europei, ultimo dei quali la Francia”, commenta Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Partito democratico.

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