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No Tav, tre ore e mezza di assedio al Pd

PER TRE ORE E MEZZO

No Tav, tre ore e mezza di assedio al Pd

Tensione a Bussoleno tra polizia e una settantina di manifestanti. Staccata la corrente elettrica e assemblea al buio

Forze dell'ordine a Bussoleno Forze dell'ordine a Bussoleno
Tre ore e mezza di «assedio» davanti al dopolavoro ferroviario di Bussoleno, per contestare Stefano Esposito, parlamentare «Si Tav», mentre parlava in riunione agli iscritti. E' tornata la tensione in Val di Susa. Durante la sera del 20 maggio una settantina di manifestanti contrari alla Torino-Lione, sia valligiani che esponenti di centri sociali, si sono piazzati davanti all'ingresso della sede in cui si svolgeva l'incontro del Partito democratico. Obiettivo, impedire l'uscita di Esposito, o meglio, contestarlo insieme agli altri militanti del partito che sostengono la grande opera.

L'ASSEDIO- La riunione non era stata pubblicizzata. Vi hanno preso parte una trentina di persone tra amministratori locali come Antonio Ferrentino, sindaco di Sant'Antonino, ex No Tav passato poi al fronte del «si» e i «big» del partito come Esposito e il senatore Stefano Lepri. Quando i No Tav hanno saputo dell'incontro, intorno alle 21, si sono radunati davanti ai cancelli di via Traforo. «La Valle non vi vuole, andate via!». «Esposito ti aspettiamo fuori», alcuni degli slogan gridati. Dentro la riunione è proseguita, anche quando alcuni autonomi hanno staccato la luce. «Abbiamo proseguito con quelle di emergenza - ha raccontato Esposito -volevano picchiarmi, ero preoccupato».

LA RIUNIONE - E mentre all'esterno continuavano le grida, e le forze dell'ordine si compattavano, all'interno andava in scena uno screzio tra Sandro Plano, tra i pochi militanti del Pd presenti contrari alla Tav, presidente della Comunità montana Val di Susa e Val Sangone, ed Esposito. «Venire qui è stata una provocazione, non era il caso» ha detto Plano. Esposito gli ha risposto a distanza: «Io vado dove decido di andare. Se per Plano sono un problema quei 50 soggetti pregiudicati fuori, io sto con bene con Giancarlo Caselli dall'altra parte della sponda». Solo dopo la mezzanotte, le auto dei politici sono uscite scortate dalle forze dell'ordine. «Vergogna, giù le mani dalla Val Susa» gridavano i No Tav. «Ma se vi hanno trattato come la carta igienica di Berlusconi» ha urlato un valligiano ad alcuni iscritti chiusi in auto.

LE PROSSIME PROTESTE - E mentre il movimento si prepara alle prossime proteste, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi stabilirà la data della sua visita al cantiere di Chiomonte entro la fine della settimana. Un appuntamento annunciato che i No Tav si preparano a contestare. A Bussoleno - come in altri paesi della Valle - la componente di No Tav è numerosa. Alle ultime amministrative la lista Provaci Bussoleno, composta da oppositori alla Torino-Lione, ha perso contro il Pd per pochi voti. I rappresentanti della lista civica hanno chiesto le dimissioni del sindaco, Anna Maria Allasio, iscritta al Pd.

Elisa Sola20 maggio 2013 (modifica il 21 maggio 2013)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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