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Pd, è Guglielmo Epifani il segretario “traghettatore”. Ecco chi è

Pd, è Guglielmo Epifani il segretario “traghettatore”. Ecco chi è

Guglielmo Epifani è il nuovo segretario del Pd: è stato eletto con 458 voti su 493 validi (l’85,8 per cento delle preferenze: tante, 76, le schede bianche). Dopo un’intera giornata di dibattiti e discussioni, alle 16.35 l’assemblea nazionale del Partito democratico ha scelto l’ex segretario della Cgil come “traghettatore”, in vista del congresso del Pd che si terrà in ottobre. Si chiude così l’era della segretaria Bersani, che dal palco ha fatto un amarissimo “mea culpa”.

«CE LA METTERO’ TUTTA»- “Vi ringrazio della fiducia, ce la metterò tutta in questo difficile compito. Mi aiuta l’esperienza, la passione che ho dentro, e mi aiuterete voi se, tutti insieme, riprenderete in mano i destini del nostro partito. Dobbiamo farlo non per noi, ma per il Paese”, le parole con cui Epifani ha accettato formalmente l’incarico.

Guglielmo Epifani è l’uomo giusto per il Pd? – VOTA[1]

LE PAROLE DI BERSANI – Il primo a prendere la parola era stato il segretario uscente del Pd Pier Luigi Bersani: “Oggi assolutamente, se ne comprendiamo la delicatezza estrema, dobbiamo dimostrare al Paese che guardiamo avanti”, esordisce Bersani.”Il Pd è un partito senza padroni”, ha proseguito. “Ternerlo insieme non può essere responsabilità di uno, ma di tutti e di ciascuno”. E poi l’amaro “mea culpa”: “La legge della politica è anche che si vince insieme e si perde da soli e bisogna dirlo ai giovani che c’è sempre un dispiacere su queste strada qua”.

 LE PAROLE DI RENZI – Grande attesa c’era anche per le parole del “rottamatore” Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze ha ancora una volta giurato fedeltà al Partito democratico. Ma con molti ma. Salendo sul palco ha abbracciato Epifani. Poi Renzi ha preso la parola: “Il traghettatore ci aiuterà se la barca sarà in condizione di reggere. Barca naturalmente è la barca. Non mi riferivo a Fabrizio”, aggiunge con ironia”. Renzi si è dunque concentrato sul futuro del governo, che il Pd mantiene in vita accanto al Pdl: “Il governo è guidato da uno di noi, è un governo che ci tocca; ma o lo subiamo o lo sosteniamo con le nostre idee. Se lo subiamo regaliamo un altro calcio di rigore a Berlusconi. Se il Pd riscopre l’autenticità e la passione, io, non da candidato alla segretaria o da candidato all’Anci ma da militante, da iscritto darò una mano”.
L’INVESTITURA “CALCISTICA” DI LETTA - Ha invece citato i tifosi del Liverpool, il premier Enrico Letta, che a Epifani dice: «You will never walk alone» (Non camminerai mai da solo), il mitico coro che intonano i tifosi dei reds di Liverpool. E agli italiani assicura: «Epifani segretario è una buona notizia per il Paese». Nel suo discorso, Enrico Letta, che tutto è parso fuorché “terrorizzato” (così l’aveva visto suo padre Giorgio)[2], ha poi seminato una stoccata all’Europa: «L’Europa si muove su temi che non sono una priorità nella vita di tutti i giorni dei cittadini. L’Unione bancaria, per esempio, che pure è auspicabile, non è una priorità: se vado in giro la domenica mattina per le nostre città, e racconto alle persone che la risposta dell’Europa ai problemi che stiamo vivendo è l’unione bancaria, il 99 per cento mi dirà che è la solita acrobazia dei soliti noti per salvare i propri problemi».
«FARO’ SOLO IL PREMIER» - «L’Europa deve trovare un grande progetto per tornare popolare tra i suoi cittadini. E questo grande progetto è l’occupazione per i giovani. Non attraverso piani faraonici e lunghi, ma con soldi immediatamente spendibili, con lavori che si vedano da subito», ha detto Letta. Prima di chiudere, Letta ha annunciato che d’ora in avanti farà solo il Presidente del Consiglio: «Non governerò a tutti i costi, ma governerò con tutte le energie che il Signore mi ha dato», la frase di chiusura.
LE PROTESTE DEI GIOVANI – Ma i più critici nei confronti di Guglielmo Epifani si sono dimostrati i giovani iscritti al partito che si sono ribattezzati Occupy Pd. Al suo arrivo, l’ex segretario Cgil ha voluto incontrarli. Erano una cinquantina i giovani che, all’esterno dell’assemblea nazionale, distribuivano volantini per far sentire la loro voce. Chiedevano il nome dei 101 “traditori” che hanno affossato la corsa al Quirinale di Romano Prodi[6]. Epifani, incontrandoli, ha garantito che ascolterà e valuterà le loro richieste.  
LA BIOGRAFIA DI GUGLIELMO EPIFANI: CLICCA LA TABELLA PE RINGRANDIRLA
Pd, è Guglielmo Epifani il segretario “traghettatore”. Ecco chi è “NON MI SOTTRAGGO”.  E PUNGE IL PDL – Infine, è il turno di Guglielmo Epifani. Che esordisce accettando l’incarico al quale è stato chiamato: “Ringrazio tutti coloro che hanno sottoscritto la richiesta della mia candidatura. Non ho cercato questo incarico, di fronte a una sollecitazione non potevo e non intendevo sottrarmi alla richiesta, non potevo non dare una mano”. Poi una stilettata al Pdl, che con il segretario e vicepremier Angelino Alfano in testa, manifestano a Brescia contro la magistratura politicizzata: “Questa è una giornata in cui qualcuno a Brescia sta tornando a mettere una mina”, accusa Epifani dal palco del Pd. E poi aggiunge che bisogna capire “se questo è un governo negli interessi del Paese o si antepongono gli interessi di una persona a quelli del Paese”. Il governo Letta, dunque, è già in discussione?
EPIFANI, UNA VITA NEL SINDACATO – Insomma, il Pd ha un nuovo segretario “traghettatore”. Guglielmo Epifani è nato a Roma il 24 marzo 1950. Laureato alla Sapienza di Roma nel 1973 in Filosofia, si scrive subito alla Cgil, dove comincia a lavorare come sindacalista. Nel giro di appena due anni approda all’Ufficio sindacale, cominciando la sua rapida scalata alle posizioni più importanti della Cgil.
SEGRETARIO GENERALE – Nel 1979 è già segretario generale Cgil aggiunto della categoria poligrafici. Nel 1990 entra nella segreteria confederale e tre anni dopo è nominato segretario generale aggiunto da Bruno Trentin. Guglielmo Epifani ha in tasca anche la tessera del Partito socialista italiano. Che lascia per i Democratici di sinistra quando il Psi implode sotto i colpi di Tangentopoli.

L’ADDIO NEL 2010 – Guglielmo Epifani guida la Cgil fino al 2010, quando il 16 ottobre, in occasione di una manifestazione Fiom in piazza San Giovanni a Roma, pronuncia dal palco il suo ultimo discorso da segretario nazionale della Cgil. Il suo posto viene preso da Susanna Camusso e Guglielmo Epifani, nel 2013, si candida alle elezioni politiche per la Camera come capolista del Pd in Campania. E ora gli tocca il delicato compito di traghettare il Pd fino al congresso del prossimo ottobre. Cercando di tenere insieme tutte le forze centrifughe che affliggono i democratici. Ci riuscirà?

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