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Partito Democratico: ultime notizie

matteo renzi

Regna il caos sotto il cielo del Partito Democratico. A pochi giorni dall'Assemblea nazionale di sabato prossimo, la scelta del successore di Pier Luigi Bersani è ancora in alto mare. Forse, la soluzione potrebbe uscire dalla riunione di domani, dove si incontreranno i "big" del partito insieme ai segretari regionali.

Una riunione che dovrebbe servire a preparare l'assise di sabato, e che dovrebbe riuscire a individuare quel nome di "garanzia" di tutte le anime del partito da eleggere segretario (o meglio, traghettatore) verso il congresso d'autunno.

Tramontato il nome di Guglielmo Epifani[1], anche l'ipotesi di Gianni Cuperlo, sembra tramontata. Infatti, su questa ipotesi, oltre alla netta opposizione dei bersaniani, si è registrata anche una certa freddezza di Area Dem, la componente democratica vicina a Dario Franceschini.

Quel che sembra certo è che - almeno per ora - è stata archiviata la volontà di separare la figura del segretario da quella del candidato premier. L'idea è che per ora ci si concentri solo alla "reggenza" del partito, per poi avviare una discussione che potrebbe magari concludersi con un'altra assemblea che ratifichi l'eventuale cambiamento dello statuto.

Nel marasma nel quale vive il partito, c'è sicuramente una certa agitazione anche all'interno della componente renziana. Infatti, mentre il sindaco di Firenze sembra deciso a tenersi alla larga dalla contesa per la segreteria, alcuni dei suoi parlamentari non condividono totalmente la sua strategia. Il Rottamatore vorrebbe inserire alcuni dei suoi uomini più fidati nella futura segreteria, magari nei posti chiave, ad iniziare dal responsabile organizzazione, quel ruolo fino ad oggi occupato dal "nemico" Nico Stumpo. Renzi, insomma, punta a non "sporcarsi le mani (e l'immagine)" con il complesso ruolo di segretario, presidiandolo nelle posizioni giudicate chiave.

Una strategia che alcuni renziani non condividono, e invece, preferirebbero che Renzi si lanciasse anima e corpo nella battaglia congressuale, conquistasse il partito, rimodellandolo in maniera più moderna, per poi proporsi come candidato premier del centrosinistra. In questo modo, si fa notare, Renzi non solo sarebbe un leader più forte, ma potrebbe contare su un partito compatto anche qualora dovesse veramente riuscire ad arrivare a Palazzo Chigi, evitando di correre il rischio di essere un nuovo Prodi. Ovvero un leader amato dai cittadini di centrosinistra, con molto consenso fuori dal palazzo, ma con poche truppe in Parlamento. Rischiando, insomma, di esser sgambettato ad ogni tornante dalla sua stessa maggioranza.

Dall'altro lato sembra esserci ormai una vera e propria incomunicabilità tra l'area bersaniana e quella dalemiana, con il "tortellino magico", ovvero la cerchia più stretta dei collaboratori dell'ex segretario pronti a far di tutto pur di sbarrare la strada a Cuperlo.

Il rebus si complica.  La soluzione è ancora difficile da trovare. Ma, paradossalmente, qualcuno dice che l'accordo, anche con il Rottamatore, si potrebbe trovare proprio su un "grande vecchio".

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References

  1. ^ nome di Guglielmo Epifani (www.blogo.it)

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