Marini: "Subito una figura autorevole e senza limitazioni"
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- Pubblicato Martedì, 07 Maggio 2013 09:51
«Non credo ci si debba chiudere in una discussione tutta interna sulle formule. Il nostro Statuto è chiaro: dobbiamo eleggere un segretario». Catiuscia Marini, presidente dell`Umbria, è diretta a Bruxelles dove oggi parteciperà ad una riunione del Comitato delle Regioni di cui è membro in quanto rappresentante di quelle italiane.
Presidente, sabato l`Assemblea dovrà prendere una decisione ma il suo partito sembra ancora in alto mare. C`è bisogno di un segretario o di un reggente?
«Credo che il Pd, anche per la grande responsabilità che dobbiamo avere in questa fase politica e di governo, abbia bisogno senza indugio di un organismo di direzione politica, quindi di un segretario che inizi da subito a preparare il congresso di ottobre. Una figura autorevole, che dia certezza e stabilità alla direzione politica del partito che deve essere fortemente in campo anche a supporto dell`azione di governo. C`è bisogno di un Pd legittimato in tutti i suoi organismi mentre la reggenza darebbe l`idea di una incertezza e di una instabilità che non possiamo permetterci».
La reggenza è una figura prevista dallo Statuto?
«Lo Statuto è molto chiaro su questo punto: di fronte alle dimissioni del segretario l`Assemblea deve eleggerne un altro e credo debba essere questa la strada, senza trovare altre soluzioni, a maggior ragione oggi che viviamo un passaggio molto complesso nel partito non compreso all`esterno».
Ma come si arriva all`elezione di un segretario se ancora oggi non riuscite a trovare convergenza né sul nome né sulla formula da adottare?
«L`errore che non possiamo compiere è quello di pensare che l`unità nasca da una composizione correntizia. L`unità del partito la si può trovare presentando in maniera molto trasparente delle proposte nominative dietro a cui ci siano idee di progetto di governo del Pd».
Civati e Bindi ritengono che ci sia bisogno di una figura super partes, in grado di rappresentare tutte le anime del Pd e che guidi il partito fino al congresso. Secondo lei?
«Sono abituata a stare in un partito dove il segretario è anche la garanzia di un progetto e di una capacità di tenere insieme un partito. Una figura di garanzia se viene interpretata come una sorta di composizione delle derive correntizie, le più negative le abbiamo viste nelle vicende dell`elezione del Presidente della Repubblica, sarebbe un secondo grave errore. Perché non legittimare un segretario che presenta una proposta anche politica e indica il percorso per arrivare al congresso? Noi abbiamo bisogno di una figura che rappresenti appieno il Pd nel Paese sia nel sostegno leale e determinato nel governo, sia nelle urgenze che vanno affrontate. Temo un partito ripiegato su sé stesso in un dibattito su reggente o segretario mentre fuori, nel Paese, ci sono cassintegrati che vogliono certezza finanziaria, c`è una questione aperta sull`Imu, e c`è, infine, un dibattito che riguarda la violenza sulle donne e il femminicidio... Il silenzio del Pd su tutte queste vicende è assordante».
C`è chi chiede che il prossimo segretario si impegni a non candidarsi al congresso.
«Perché non dovrebbe farlo? Non capisco perché dovremmo sentirci meno garantiti da un segretario che con la sua autorevolezza guida il partito fino al congresso e poi con la stessa autorevolezza e una propria piattaforma politica e programmatica decide di candidarsi accettando le regole dello Statuto che saranno quelle che ci vorremo dare in vista di quell`appuntamento».
Segretario e candidato premier devono essere la stessa cosa?
«Credo che sarebbe meglio distinguere i due ruoli e avere un segretario che si impegni fino in fondo nel partito. Lo dico anche alla luce delle vicende che hanno caratterizzato le primarie che ci sono state sia per la scelta degli amministratori locali sia per i parlamentari».
Si fanno i nomi di Gianni Cuperlo e Gugliemo Epifani per la segreteria da qui al congresso. Chi ritiene più adatto?
«Se Gianni Cuperlo conferma la sua disponibilità mi sembra la persona più adatta. Mi convincono le sue caratteristiche di cultura politica e la sua idea di partito come soggetto partecipativo. Spero davvero possa farcela».