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Rossi: "Ora semipresidenzialismo e conflitto di interessi"

Uomo di sinistra e governatore della Toscana, Enrico Rossi è come se allargasse le braccia mentre accetta l`ineluttabile destino di un governo con il Cavaliere: «Mi si indichi un`altra via d`uscita. Ho letto interviste di Berlusconi e Renzi in cui si diceva: un anno al massimo e poi al voto. Per le riforme che si devono fare è invece giusto che questo esecutivo duri non meno di due anni». 

Presidente Rossi, quali riforme? 

«Eleggendo nuovamente Napolitano abbiamo rotto con una convenzione mai interrotta. E` un dato storico che rimanda a una situazione d`emergenza. La conseguenza è che ora non si deve finire nei giochini. Con il Presidente siamo in mani sicure». 

Il prossimo passo è il governissimo? 

«Non parlerei di governissimo, ma di alleanza tra forze politiche per una scelta di emergenza. C`è una crisi di sistema, si faccia un governo che deve avere al centro il tema delle riforme.Altrimenti rischiamo il collasso democratico e rafforziamole formazioni politiche che, a partire dal M5S, hanno come obiettivo esplicito la disarticolazione del sistema istituzionale.». 

Con quale programma? 

«Non basta la riforma elettorale. Dobbiamo prendere in considerazione il semipresidenzialismo. E, se si ragiona di semipresidenzialismo, il tema del conflitto d`interessi diventa una questione serissima». 

Con Berlusconi al governo? Un`impresa complicata... 

«Qui "si parrà la nobilitate" di tutti, per dirla con Dante. Il conflitto d`interessi diventa un tema a cui non si può derogare». 

La base del Pd capirà un accordo di governo con il Cavaliere? 

«E` un governo con il Pdl. E con Berlusconi, certo. Se servirà a fare le riforme, potremo spiegarlo. Altrimenti ci rivolgeremo di nuovo al Paese. E comunque alla fine di questo percorso si torna a una competizione normale». 

Lei sembra preferire un governo davvero politico. 

«Un governo con una forte intensità politica, con il Pd che non sta al rimorchio». 

Con dentro ministri democratici? 

«Sì. Ora naturalmente la scelta tocca a Napolitano, questa è stata la nostra decisione». 

Con quale premier: Renzi, Amato o Enrico Letta? 

«Sono tutti e tre toscani, con tre caratteristiche diverse...». 

Non si sbilancia. Ma se il governo dura due anni, Renzi resta in panchina? 

«Di fronte a questo progetto nessuno sta in panchina, tutti devono sostenerlo». 

Cos`altro dovrà riformare questo governo di larghe intese? 

«Dobbiamo differenziare le due Camere e rendere meno costoso il sistema. Abolire le Province. Si affrontino le questioni sociali. E occorre ridiscutere il finanziamento pubblico: una percentuale ridotta va mantenuta. Regolando quello privato». 

Che fine fa il Pd? 

«Va riformato piuttosto che rifondato. E si distingua per statuto il ruolo di segretario da quello del candidato premier».

References

  1. ^ La Repubblica (www.repubblica.it)

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