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ROMA - Si sono incontrati per la seconda volta in una settimana. E, alla fine, hanno indicato una linea comune per la scelta del successore di Napolitano. Monti e Bersani dicono che bisogna cercare la massima convergenza. E trovare un nome di unità nazionale. Con prudenza, si affidano a una nota. Per sottolineare, tra l'altro, che nel rapporto dei due "Gruppi dei saggi" ci sono "elementi di grande rilievo in campo istituzionale e in campo economico-sociale utili per dare prospettive alla fase attuale". Insomma, si spingono a considerare una prospettiva di governo. Interpellato dai cronisti, Bersani si è limitato a dire: "Bene, molto bene". Ma l'incontro con Berlusconi non sarà domani. E nessun nome è stato fatto, ancora. Almeno ufficialmente.

"Potremmo aderire a un candidato proposto dal Pd purché ci sia la possibilità di collaborare nel governo che auspichiamo sia messo in campo immediatamemte e che possa varare con urgenza quei provvedimenti per far uscire l'economia dalla crisi recessiva che è tragica", ha detto Berlusconi ai microfoni del Tg1. "Io credo che per quanto riguarda il nostro movimento ci sia la volontà di essere disponibili a ciò che il Pd propone - ha proseguito -. Ci riuniremo mercoledì e prenderemo la nostra decisione".

"La situazione è ancora assolutamente indeterminata", ha continuato il Cavaliere. "Aspettiamo indicazioni dal Partito Democratico", ha concluso. Prodi o Amato al Colle? Alla domanda del Tg1 Berlusconi ha ribadito che "intanto attendiamo che ci presentino dei nomi", perché "nell'unico incontro che abbiamo avuto, si è parlato di una rosa di nomi, non quindi di uno o due nomi soli". "Noi - ha detto il leader Pdl - potremmo aderire a una votazione per un candidato che potessimo ritenere adeguato purché ci fosse anche la possibilità di collaborare nel governo che auspichiamo sia messo in campo immediatamente e che possa con urgenza varare quei provvedimenti che non sono necessari ma indispensabili per far ripartire l'economia e uscire da una crisi recessiva non drammatica ma tragica".

C'è comunque una prima certezza nel quadro confuso che porterà all'elezione del successore di Napolitano: l'orario della prima votazione. Si comincerà giovedì alle 10. L'ha fatto sapere il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, convocando il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali. L'avviso di convocazione, spiega una nota, verrà pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 15 aprile 2013.

Pier Luigi Bersani non si è voluto sbilanciare sulla possibilità che il prossimo Presidente della Repubblica si possa però eleggere già giovedì. "Giovedi, venerdì... non sono in grado di dirlo", ha spiegato il segretario del Pd ai cronisti dopo un vertice alla Camera con i suoi. "Queste cose si chiudono all'ultimo", ha sottolineato, "bisogna aspettare mercoledì".

La riunione Pd-Cinque Stelle, inizialmente prevista per oggi, slitta invece a domani. I capigruppo del Pd, Roberto Speranza e Luigi Zanda, vedranno quelli del Movimento Cinque stelle, Roberta Lombardi e Vito Crimi. Si è scelto insomma di attendere l'esito della consultazione online in corso nel MoVimento.

Anche in questo caso, i Cinque Stelle chiedono la diretta streaming. "Lo avevamo già chiesto per oggi e lo faremo domani. La nostra richiesta non cambia", dice la capogruppo M5S alla Camera Roberta Lombardi. Quanto all'orario del faccia a faccia, aggiunge: "Che io sappia non c'è ancora un orario, non è stato fissato".