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Ambiente, Braga: "Subito un piano di messa in sicurezza territoriale"

“Chiediamo al governo di varare un piano strutturale di messa in sicurezza e di manutenzione del territorio e dei corsi d’acqua finalizzato alla riduzione del rischio idrogeologico. Esso rappresenterebbe anche uno straordinario strumento di rilancio economico e di creazione di occupazione, a partire dalla riattivazione degli investimenti immediatamente cantierabili da parte degli enti locali e da una revisione delle regole del patto di stabilità interno che oggi impediscono la realizzazione di interventi fondamentali sul fronte della prevenzione di disastri ambientali”. Lo dice Chiara Braga, deputata del Pd ed esponente degli EcoDem, che ha presentato una mozione su questo tema firmata, fra gli altri, dal presidente dei deputati democratici Roberto Speranza e dalla deputata Raffaella Mariani.

“È necessario - prosegue Braga - assumere iniziative per promuovere un piano straordinario di manutenzione diffusa del territorio e dei corsi d’acqua, che coinvolga il sistema delle autonomie locali e che preveda forme di partecipazione attiva della popolazione, anche mediante la sperimentazione di progetti che coinvolgano lavoratori temporaneamente beneficiari di ammortizzatori sociali. La fragilità del territorio italiano è cosa nota: secondo i dati Istat, il trend del consumo di suolo nel nostro Paese è cresciuto a ritmi impressionanti, 244 mila ettari all’anno di suolo vengono divorati da cemento ed asfalto. La situazione è aggravata dalla mancata attuazione del piano straordinario contro il dissesto idrogeologico che ha costretto il governo Monti ad adottare tre delibere del Cipe. È perciò quanto mai necessario richiamare ad un nuovo e più incisivo impegno il Parlamento e il governo, anche alla luce dei deludenti risultati di questi anni e della necessità di individuare soluzioni tempestive per fronteggiare il ripetersi di episodi calamitosi. Ribadiamo anche la nostra richiesta di contrastare ogni ricorso a nuovi condoni edilizi e di adottare politiche che, contrastando il fenomeno dell’abbandono dei terreni e del disboscamento, riconoscano il valore strategico dell’agricoltura come presidio del territorio”.

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