Omofobia, Scalfarotto: "Anche Rosy Bindi tra i 103 firmatari della proposta di legge contro l'omofobia"
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- Pubblicato Mercoledì, 10 Aprile 2013 10:08
Ivan Scalfarotto, Vicepresidente e Deputato del PD, annuncia dal suo blog che la proposta sull'omofobia che ha presentato il primo giorno di legislatura ha superato la soglia delle cento firme e tra queste anche quella di Rosy Bindi.
Sul blog di Scalfarotto si legge: « Tra le 100 e passa firme dei presentatori di questa legge c’è anche quella della presidente del Partito democratico, Rosy Bindi. Ne sono orgoglioso, perché dimostra ciò che ho sempre pensato. Che questi temi, cioè, richiedono dialogo, costanza, tenacia e la pazienza che deriva dalla convinzione profonda della bontà dei propri argomenti Che la pacatezza premia, anche a rischio che qualcuno possa confonderla con la pavidità o altri sentimenti meno nobili. E anche che troppi giudizi nei confronti del PD - e lasciate che lo dica, anche della Bindi - sono stati sommari, affrettati e superficiali».
La proposta presentata da Scalfarotto, e sulla quale anche il deputato di SeL Alessandro Zan e la deputata Irene Tinagli di Scelta Civica stanno raccogliendo le firme, riguarda l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia che, come, spiega il deputato PD permetterà di punire «i discorsi d’odio (hate speech) nei confronti di omo, bi e transessuali così come la legge Mancino oggi punisce l’odio razziale, etnico, nazionalistico e religioso», grande passo avanti rispetto alla precedente legislatura in cui ricorda: «nemmeno si riuscì a mettere in cantiere un provvedimento del genere, dovendosi ripiegare su un testo, che mai fu approvato, che si limitava a punire con un’aggravante i soli reati di sangue motivati da odio omo e transfobico».
Nel suo post il Vicepresidente del PD ricorda anche che le stesse leggi, elaborate da Rete Lenford, associazione di avvocati per i diritti GLBT, sono state presentate ieri dal M5S. Al di là della primogenitura, Scalfarotto si augura:«che lo sforzo su questi temi debba essere uno sforzo dell’intero Parlamento. Si tratta di proposte di legge di civiltà, non ideologiche, e che possono essere patrimonio di tutti. Mi sarebbe molto piaciuto che i deputati di M5S avessero firmato insieme agli altri partiti queste tre leggi, ma hanno preferito presentare lo stesso testo da soli, tre settimane dopo. Avranno i loro buoni motivi».
Sul blog di Scalfarotto si legge: « Tra le 100 e passa firme dei presentatori di questa legge c’è anche quella della presidente del Partito democratico, Rosy Bindi. Ne sono orgoglioso, perché dimostra ciò che ho sempre pensato. Che questi temi, cioè, richiedono dialogo, costanza, tenacia e la pazienza che deriva dalla convinzione profonda della bontà dei propri argomenti Che la pacatezza premia, anche a rischio che qualcuno possa confonderla con la pavidità o altri sentimenti meno nobili. E anche che troppi giudizi nei confronti del PD - e lasciate che lo dica, anche della Bindi - sono stati sommari, affrettati e superficiali».
La proposta presentata da Scalfarotto, e sulla quale anche il deputato di SeL Alessandro Zan e la deputata Irene Tinagli di Scelta Civica stanno raccogliendo le firme, riguarda l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia che, come, spiega il deputato PD permetterà di punire «i discorsi d’odio (hate speech) nei confronti di omo, bi e transessuali così come la legge Mancino oggi punisce l’odio razziale, etnico, nazionalistico e religioso», grande passo avanti rispetto alla precedente legislatura in cui ricorda: «nemmeno si riuscì a mettere in cantiere un provvedimento del genere, dovendosi ripiegare su un testo, che mai fu approvato, che si limitava a punire con un’aggravante i soli reati di sangue motivati da odio omo e transfobico».
Nel suo post il Vicepresidente del PD ricorda anche che le stesse leggi, elaborate da Rete Lenford, associazione di avvocati per i diritti GLBT, sono state presentate ieri dal M5S. Al di là della primogenitura, Scalfarotto si augura:«che lo sforzo su questi temi debba essere uno sforzo dell’intero Parlamento. Si tratta di proposte di legge di civiltà, non ideologiche, e che possono essere patrimonio di tutti. Mi sarebbe molto piaciuto che i deputati di M5S avessero firmato insieme agli altri partiti queste tre leggi, ma hanno preferito presentare lo stesso testo da soli, tre settimane dopo. Avranno i loro buoni motivi».