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[ Siena ] Due 'ribelli' del Partito Democratico: "Il buco di bilancio c'è, riabilitateci"

Giovanni Bazzini e Anna Gioia, ex consiglieri comunali 'ribelli' del Pd a Siena, che votando contro il bilancio del Comune contribuirono alla caduta della giunta di centrosinistra del sindaco Franco Ceccuzzi, dimessosi nel giugno 2012, hanno fatto ricorso agli organi di garanzia del Pd per chiedere la revoca della sospensione di due anni dalla condizione di 'iscritti', sanzione con cui il partito li ha colpiti dopo quel voto. Bazzini e Gioia hanno rivolto la loro richiesta alla Commissione regionale di garanzia del Pd di Siena, alla Commissione nazionale di garanzia Pd, al segretario del Pd Pierluigi Bersani, e anche alla procura della Repubblica.

 

I due 'ribelli' del Pd hanno chiesto "l'annullamento con effetto immediato della sanzione immotivatamente comminata dalla Commissione di garanzia del Pd di Siena, consistente nella sospensione dalla condizione di iscritto per anni due, e la conseguente ricostituzione delle posizioni dirigenziali detenute in seno agli organi di Partito dichiarate decadute in forza dell'atto sospensivo assunto".

 

Bazzini e Gioia erano tra chi 'boccio'' col voto il bilancio comunale. Chiedendo di essere 'riabilitati' dal partito, hanno fatto riferimento sia ai provvedimenti adottati dal commissario prefettizio che guida adesso il Comune di Siena dopo le dimissioni di Ceccuzzi, sia ad una recente delibera della Corte dei Conti della Toscana che ha rilevato nel bilancio comunale 2011 un disavanzo di amministrazione di 6,47 milioni di euro. Provvedimenti del commissario e valutazione della Corte dei Conti, spiegano i ribelli del Pd, confermerebbero le ragioni di quel voto contrario dato da Bazzini e Gioia sia al bilancio consuntivo 2011, sia al bilancio di previsione 2012. Il commissario prefettizio aveva rilevato "cause ostative all'approvazione del rendiconto 2011" poi venute meno grazie al suo intervento, mentre la Corte dei Conti ha rilevato il disavanzo di bilancio.

 

"Per evitare" votando contro il consuntivo 2011 e il bilancio di previsione 2012 "quanto poi riscontrato" da commissario e Corte dei Conti "gli scriventi ex consiglieri comunali - scrivono Bazzini e Gioia - hanno subito una campagna diffamatoria" cui "si è aggiunto il danno concreto della ingiustificata privazione della condizione di iscritto, regolarmente detenuta, in forza di una presunta violazione al dovere di lealtà ad una linea di partito che, come confermato dagli atti pubblici sopra richiamati, costituiva palese violazione degli obblighi di legge".

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