La proposta di Reolon «Il Pd alleato di Massaro» - Cronaca
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- Pubblicato Lunedì, 25 Marzo 2013 02:41
BELLUNO. «È tempo che il Partito democratico a Belluno compia una svolta profonda. Occorre arrivare ad un chiarimento e ad una ricomposizione con Jacopo Massaro e il suo movimento. Bisogna farlo nell’interesse dei cittadini. E Massaro stesso ha bisogno di un governo strutturato, forte e autorevole. Non può essere come “colui che è sospeso”».
Sergio Reolon, consigliere regionale del Pd, ammette che nelle elezioni comunali di Belluno il partito e lui stesso hanno commesso degli errori.
«Avremmo dovuto fare le primarie, ho e abbiamo sbagliato». Una ammissione di colpa politica e una proposta sicuramente dirompente, presentata al sindaco Massaro e alla maggioranza che lo appoggia a Palazzo Rosso.
Continua Reolon: «Il Pd deve entrare in maggioranza e anche nel governo della città. Ad un anno di distanza da quello che è accaduto, è arrivato il momento di ricomporre quella frattura, di chiarirci fino in fondo e dare una nuova prospettiva all’amministrazione del Comune di Belluno».
A chi spetta questo compito di avviare il confronto con Massaro? «Ai consiglieri comunali del Pd, prima di tutto. E poi alla segreteria comunale del Partito democratico».
Un cambio di prospettiva e di strategia che secondo Reolon è indispensabile «se si vuole che la città sia retta da un governo forte, all’altezza. Attualmente vedo alcune debolezze. Le novità sono importanti ma occorre fare attenzione alle improvvisazioni. Le due cose non sono sinonimi».
Il consigliere Pd lancia un sasso, anzi un macigno nello stagno della politica comunale. Ma non è l’unico rinnovamento a cui pensa. Il primo rinnovamento, a suo parere (anche a parere di molti osservatori esterni) va fatto dentro il partito democratico, a tutti i livelli, dal locale al nazionale.
Non ci sono tempi certi, per ora, per i congressi. Dipende da cosa accadrà a livello nazionale. Se il governo non si fa o non dura, e si va alle elezioni a giugno, allora di congressi si potrà parlare solo a fine anno. Diverso lo scenario che il governo tiene e riesce ad andare avanti. In quel caso i congressi potrebbero avvenire prima, forse a giugno.
«C’è un enorme desiderio di rinnovamento sia locale che nazionale. Si sono fatte tante analisi sull’andamento del voto, sulla vittoria che doveva essere molto ampia e non lo è stata. Il motivo fondamentale è che il partito ha dato una insufficiente lettura dei cambiamenti profondissimi che sono in corso in ogni settore nazionale e internazionale. Tutto è iniziato con un partito che doveva stravincere ed è finito con un partito in rincorsa sulle idee e sulle proposte degli altri», continua nella sua analisi Sergio Reolon. «Gli italiani volevano un cambiamento radicale, non un usato sicuro».
Dall’analisi nazionale a quella locale. Non è meno duro Reolon, con il suo partito e la dirigenza provinciale.
«Per dieci anni il Pd a Belluno è stato impegnato per conquistare l’autonomia. È stato il vero motore di questa grande partita. Quando l’abbiamo ottenuta, abbiamo perso la spinta, è sembrato che il Pd non se ne interessasse più, che fosse una cosa secondaria, marginale. C’è una debolezza della segreteria provinciale che è evidente. L’ho vissuta sulla mia pelle. Non sono mai stato “utilizzato” nelle campagne elettorali, sia in quella per le Comunali di Belluno che nelle Politiche. Dopotutto, con il commissariamento della Provincia e fino alla elezione di De Menech in Parlamento, ero l’unico ad avere un ruolo istituzionale». Un consigliere regionale, precisa Reolon, designato con le primarie, unico nel Veneto. E non manca di sottolineare la differenza tra eletti e nominati dal partito. «Ho partecipato a tre elezioni e ne ho vinte due, e nella terza, quella che ho perso per la Provincia, ho ottenuto l’11% in più dei voti della mia coalizione». E aggiunge: «Ci vuole rispetto per le persone che vengono elette», sottolineando la differenza tra chi è nominato dal partito e chi porta a casa le vittorie con i voti. Dentro il Pd ci sono conti da regolare, ovviamente.
24 marzo 2013