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Lo strano caso dell'Accademia di Belle Arti

Lo strano caso dell'Accademia di Belle Arti
E’ accaduto all’Accademia di Belle Arti di Roma: il Consiglio di Amministrazione dell’Accademia, a dicembre del 2012, ha stabilito che gli studenti extra comunitari, a differenza di quanto previsto per quelli italiani o provenienti da paesi membri dell’UE, fossero obbligati al pagamento di una quota fissa annuale di mille euro. Normalmente le tasse di frequenza dell’Accademia ammontano ad una quota fissa di 200 euro l’anno, più un’ulteriore quota stabilita in proporzione al reddito familiare. 

La decisione dell’Accademia, perciò, crea una grave discriminazione nei confronti di tutti gli studenti provenienti da paesi che non appartengono all’Unione europea e non ha alcuna spiegazione logica, né alcun fondamento giuridico. 

Il Direttore dell’Accademia, Gerardo Lo Russo, ha affermato, secondo quanto riportato in un articolo del Messaggero del 25 settembre, che la decisione presa dal Consiglio di Amministrazione, in realtà, avrebbe dovuto risolvere una “discriminazione a rovescio”, perché gli studenti extra comunitari dichiarano sempre redditi bassissimi e, di fronte alla difficoltà di verificare l’attendibilità di quelle dichiarazioni, sarebbero solo gli studenti italiani a pagare il giusto. Per fortuna gli studenti hanno reagito e con loro l’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione che attraverso il proprio servizio anti-discriminazioni ha spiegato, in una lunga nota inviata alla Direzione dell’Accademia, le ragioni di fatto e di diritto per le quali la decisione del CdA creava una chiara discriminazione tra gli studenti, violando il principio di parità di trattamento per l’accesso all’istruzione. 

L’Accademia però non ha fatto capire subito e con chiarezza se intendesse accogliere la richiesta, esplicita e giusta, di revocare la decisione del CdA, cancellando il contributo fisso e restituendo agli studenti extra comunitari le somme eventualmente già versate con la prima rata delle tasse annuali in scadenza l’8 di ottobre. A questo punto dobbiamo noi un ringraziamento agli studenti dell’Accademia per aver chiesto al Forum Immigrazione e al Dipartimento Cultura e Comunicazione del PD di intervenire in questa vicenda, mettendoci a conoscenza di quanto stesse accadendo in uno dei più antichi, importanti e conosciuti tra gli istituti italiani per la formazione artistica e culturale. 

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca - che peraltro non era stato informato dall’Accademia di quanto stesse accadendo - ha risposto immediatamente alla nostra richiesta di intervento con la conseguenza che la Direzione dell’Accademia ha garantito la revoca di quell’assurda decisione, che sarà deliberata il 16 ottobre con la prossima riunione del Consiglio. Intanto, come informa un comunicato del Presidente dell’Accademia, è stato sospeso il pagamento del contributo per gli studenti extra comunitari per l’anno accademico in corso. 

Questa vicenda è un esempio del fatto che le regole non sono neutre: esse incidono sempre, più o meno direttamente, sulla qualità di una democrazia, sulla vite e sul benessere delle persone, sulla costruzione del senso di civiltà e di società giuste. Per questo le regole, quando sono sbagliate, si devono cambiare.  

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