Imu, il Pd ritira l'emendamento su prima rata. Napolitano: "Il clima si è svelenito"
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- Pubblicato Martedì, 08 Ottobre 2013 19:04
I democratici fanno dunque retromarcia e rinunciano all'emendamento della discordia, che aveva rinfocolato lo scontro con il Pdl, proposto da tutti i membri democratici della Commissione Bilancio (tranne il presidente Boccia). L'intenzione del Pd era di imporre la prima rata della tassa sulla casa a quel dieci per cento di proprietari le cui abitazioni hanno una rendita catastale superiore ai 750 euro.
Questa mattina il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto da Cracovia proprio per calmare le acque. Ai giornalisti che gli hanno fatto notare come fossero ripartite le fibrillazioni politiche sull'Imu, il Capo dello Stato ha risposto: "Abbiamo avuto piccoli episodi e motivi di polemica, ma non mi pare che siano da sopravvalutare". Nel pomeriggio, tuttavia, il capo dello Stato è tornato sull'argomento e a chi gli chiedeva se pensava che si possa considerare svelenito il clima politica, ha risposto: "Penso di sì, che si è svelenito nel momento in cui il parlamento ha dato la fiducia al governo Letta. Bisogna essere ciechi per non capirlo".
Matteo Renzi, da parte sua, ha stigmatizzato il lungo dibattito su "questionicine" come Imu e Iva. "Spero che il Paese colga questo momento per non continuare nei derby e nelle risse quotidiane - ha detto il sindaco di Firenze[1] a un evento dell'Enel - Queste dell'Iva, dell'Imu sono sicuramente importanti, non voglio essere superficiale, ma c'è un problema che va oltre i miliardi dell'Imu o dell'Iva, capiamo come fare a rilanciare l'economia in un momento in cui l'intera Europa è in crisi".
Dal Pd Matteo Colaninno ha rassicurato in mattinata con una frase che, valutata col senno di poi, dimostrava che l'emendamento presentato dai suoi compagni di partito non stava in piedi: "Non ci sono problemi sulla prima rata dell'Imu. Inoltre sono già stati disposti i trasferimenti ai Comuni e qualsiasi ipotesi alternativa sarebbe impossibile e ardua". Gli ha fatto eco il presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia che, a metà mattina, ha tranquillizzato: "E' evidente che dobbiamo decidere il modello progressivo che si applicherà - ha detto a Radio 24 - Penso che questo emendamento verrà ritirato. Ho fatto appello ai colleghi: i comuni hanno già incassato dal Governo le risorse". E la sua previsione si è poi rivelata esatta.
Il Pdl plaude di fronte alla marcia indietro del Pd e, tramite la voce di Daniele Capezzone, rincara la dose: "Ora occorre vigilare affinchè, nei prossimi giorni e settimane, sia confermata anche l'abolizione della seconda rata". Ma questa mattina il centrodestra aveva mantenuto viva la polemica. Il "pontiere" Maurizio Gasparri, in un'intervista a La7, ha lanciato una proposta al presidente del Consiglio: "Perché Enrico Letta non assume direttamente la guida delle politiche economiche? Ho votato la fiducia ma su Saccomanni francamente ero scettico già prima e non ho cambiato idea. Poi se lui lo vuole tenere, se lo tenesse, ma non gli faccia più decidere nulla". Per poi commentare, più tardi, dopo la rinuncia all'emendamento: "Il partito delle tasse batte in ritirata sconfitto. La proposta emendativa avanzata dal Pd era assurda e il centrodestra non avrebbe mai potuto accettarla. Si proceda rispettando i patti".
Sulla stessa linea anche Renato Brunetta che, a Radio 1, ha minacciato di chiedere la fiducia se fosse passato l'emendamento Pd sull'Imu. "L'emendamento - ha detto il capogruppo Pdl alla Camera- è sbagliato, non riguarda i ricchi, riguarda la maggioranza delle rendite catastali di Roma, ad esempio, tocca il ceto medio. Pensiamo alle nuove case delle periferie, che, avendo un catasto nuovo, poniamo una casa di 120 metri quadrati nuova, costruita negli ultimi 15 anni, paga già di più di 750 euro". E ha concluso: "Per i democratici i proprietari di case sono un nemico di classe".
Nel dibattito si era inserito con toni critici anche il gruppo M5S alla Camera:"Il Pd è scollato dalla realtà se ritiene di escludere le case di lusso - hanno scritto in una nota congiunta i deputati pentastellati - Con la proposta presentata è esente dall'Imu solo chi vive in una cantina".
Non sono stati invece ritirati gli altri due emendamenti riguardanti sempre la prima rata dell'Imu presentati da Scelta civica. La prima proposta innalza da 200 a 300 euro la franchigia, facendo pagare la residua parte dell'imposta oltre tale soglia; il secondo prevede che i redditi oltre i 55.000 euro paghino un decimo della rata di giugno. "Siamo pronti al ritiro se il governo assicura di avere le risorse per l'abolizione della seconda rata, che non può essere coperta con l'aumento di altre imposte". Così il responsabile politiche fiscali di Sc Enrico Zanetti, tra i firmatari
dell'iniziativa.Intanto le Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato la riduzione dell'aliquota della cedolare secca e i trasferimenti ai Comuni delle Regioni a statuto speciale. Sulla Tares attenzione "alla capacità contributiva" delle famiglie[2].
References
- ^ ha detto il sindaco di Firenze (video.repubblica.it)
- ^ Tares attenzione "alla capacità contributiva" delle famiglie (www.repubblica.it)