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«Lega e Berlusconi in declino. Sfida del Pd al Nord» - Cronaca

«Lega e Berlusconi in declino. Sfida del Pd al Nord» - Cronaca
di Laura Pigani

UDINE. È nato il Comitato Friuli Venezia Giulia per Civati, a sostegno della candidatura di Giuseppe Civati a segretario nazionale del Partito democratico: sarà presentato oggi, alle 12, alla libreria Feltrinelli di Udine (Galleria Bardelli, via Canciani).

Il Comitato friulano è stato sottoscritto da numerosi esponenti del Pd (tra questi anche il consigliere regionale Vincenzo Martines) che sostengono le idee del candidato lombardo, il quale ci ha concesso un’intervista.

Qual è la proposta di Giuseppe Civati? Come intende riformare il Pd?

«Lo libererei dai molti condizionamenti che ora ci sono. Vorrei un partito che si guardi meno all’interno: si parla molto di chi e poco di che cosa. Vorrei più sostanza, a partire da questo Governo. Dobbiamo essere liberi e orgogliosi di quello che pensiamo e in cui crediamo».

In che cosa si differenzia da Matteo Renzi?

«Il giudizio sul partito e la linea politica che non coincide. Mi sono sempre impegnato all’interno del Pd anche facendomi molti nemici (caratteristica in comune con Renzi), forse io sono stato più dentro, facendo battaglie che riguardavano il partito, mentre lui è stato più fuori. Mi ha colpito che si candidi come segretario, credo che lui pensi di più alla Premiership».

Renzi è pronto a stoppare ogni operazione neocentrista. Cosa ne pensa? Questo la preoccupa?

«Non ho capito la posizione di Renzi, fino a ieri diceva che avrebbe sostenuto Letta. Ma è un disegno neocentrista. Se Renzi pensa che si debba votare nel 2015, lo dica. Io ho dichiarato la mia posizione e vorrei lui facesse altrettanto».

Continua il suo dialogo con il Movimento 5 Stelle?

«É un errore far finta che non esista, sono stato tra i pochi ad avere un’attenzione nei loro confronti. Ma ora con le larghe intese è un po’ difficile».

Dall’ultimo voto di mercoledì, secondo lei, il Governo ne esce più rafforzato? Crede nell’uscita di scena di Berlusconi?

«Berlusconi rimane. Lui ha cercato una via di rottura netta, ma è assurda. Seguo attentamente quello che succede nel Pdl. Spero che dalla vicenda di Lampedusa si esca con una nuova lettura del Governo sull’immigrazione. Il neocentrismo non deve corrispondere a neocentralismo».

Non vede il rischio che il Pd non regga alle larghe intese?

«Il mio consiglio è di trovare una misura, senza esagerare. La maggioranza politica coesa di Letta l’ho contestata. É importante una legge di stabilità fatta bene e una legge elettorale senza i danni causati del porcellum. La mia posizione è quella di votare nella primavera del prossimo anno, dopo appunto la legge elettorale e di stabilità».

Come sta lavorando, secondo lei, la presidente del Fvg Debora Serracchiani?

«Riconosco il lavoro di Debora in Friuli. Ha avuto molto talento in un momento drammatico del nostro partito. La mia è una stima che viene da lontano, abbiamo condiviso molte battaglie. Conto di incontrarla quando sarò in Friuli. Vorrei discutere di questo Nord desolato: con Berlusconi in crisi e la Lega che si sente di meno, il Pd ha uno spazio immenso. Sento molto questa sfida».

Qual è il suo appello al voto in Fvg?

«Spero che le persone partecipino e si iscrivano al Pd perchè è un periodo di grande disorientamento. La mia preoccupazione più grande è di far crescere il Pd e non soltanto le mie ragioni. Vorrei che fosse un successo per tutto il partito».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

05 ottobre 2013

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References

  1. ^ L'editoriale di LUIGI VICINANZA (messaggeroveneto.gelocal.it)

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