[ Pisa ] Ex Colorificio Liberato: dal Partito Democratico "un via libero politico" allo sgombero
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- Pubblicato Giovedì, 03 Ottobre 2013 14:49
Non c'è spazio per alcuna mediazione. Il PD pisano, per bocca di Ferdinando De Negri, capogruppo Pd in Consiglio Comunale, Andrea Ferrante, segretario comunale, e Francesco Nocchi, segretario provinciale, esprimono il loro totale sostegno alle ragioni della J Colors, dando de facto il via libera politico allo sgombero dell'ex Colorificio liberato ed al tentativo di trasformare la straordinaria esperienza del Municipio dei Beni Comuni in banale questione di ordine pubblico. Arrivando persino a banalizzare un confronto politico che vede a livello nazionale giuristi del calibro di Rodotà, Maddalena, Azzariti confrontarsi sul tema dell'utilità sociale della proprietà e urbanisti come Scandurra, Magnaghi, e Petrillo sottolineare l'importanza di forme nuove di politica e socialità nell'ottica di una programmazione urbanistica diversa.
Secondo gli esponenti del PD "la discussione che si è innescata sulla funzione della proprietà nel vigente impianto costituzionale, per quanto rispettabile, appare piuttosto astratta e sostanzialmente non rilevante sul piano delle concrete scelte amministrative". Una posizione non condivisa dai molti soggetti che hanno scelto di sostenere l'esperienza dell'ex Colorificio liberato, tra cui il comitato "Pisa per Civati" ed il circolo locale di SEL assieme ad alcuni parlamentari dello stesso partito, come Giulio Marcon e Nicola Fratoianni.
Tutto questo proprio mentre don Armando Zappolini, in una nota, esprime il suo sostegno al Municipio dei Beni Comuni. "Carissimi" si legge, "vi invio la mia più convinta solidarietà a sostegno ed a difesa della esperienza del Municipio dei Beni Comuni. Ho avuto modo di visitare la struttura e di verificare come siete riusciti a recuperare alla città uno spazio vivo di partecipazione, di incontro e di cultura. La città non si abbellisce solo di nuove costruzioni" continua don Zappolini, "ma soprattutto di luoghi dove le persone possono costruire insieme percorsi di vita. Mi auguro" conclude il sacerdote "che le molte voci che si stanno levando a Pisa e non solo siano sufficienti a bloccare la attuazione dello sgombero.
"L'interpretazione della vicenda data dagli esponenti PD" sottolinea il Municipio dei Beni Comuni, "lascia perplessi nella semplicità delle letture e nella banalistà della risposta. Il Sindaco di una città importante come Pisa ridotto a semplice amminstratore di condominio, più attento a non infastidire gli interessi di chi conta piuttosto che immaginare una città all'altezza della sua reputazione. Nonostante questo" continua il Municipio, "aspetteremo lo sgombero continuando con le nostre attività sociali, aggiungendo però a questa nostra azione politica altri due punti per noi, oramai, sostanziali: il blocco della variante di destinazione d'uso dei terreni della zona, su cui mai si potrà fare speculazione immobiliare, ed un'attenta analisi ed indagine sulla gestione dell'impianto dismesso negli ultimi anni, sia come manutenzione ordinaria della sicurezza sia come monitoraggio degli enti preposti per verificare se la legalità tanto declamata dagli esponenti del partito di maggioranza e dallo stesso sindaco sia stata rispettata anche prima del recupero dell'ex Colorificio da parte del Municipio dei Beni Comuni".