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Governo, Berlusconi sconfitto e marginale

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“I senatori del Partito democratico voteranno con convinzione la fiducia al presidente Letta”.
Così aveva esordito nel suo intervento in Aula al Senato il capogruppo del Pd, Luigi Zanda. E, a proposito dell’annuncio di Berlusconi, poi verificatosi, di votare la fiducia al Governo, per il senatore è stata “una scelta che vuol nascondere una sconfitta politica netta e chiara davanti agli italiani”.

“Oggi il Parlamento ha un dovere prioritario – ha proseguito Zanda -. Deve impedire che vicende di un senatore, totalmente estranee alla vita del governo, possano interrompere il difficile e delicato processo di risanamento che, prima con Mario Monti e adesso con Enrico Letta, è iniziato il 5 agosto 2011, con la lettera con la quale la Ue Europea e la Bce imponevano all'Italia condizioni molto dure, pena l'emarginazione internazionale e una drammatica penalizzazione della nostra economia”.

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Per il responsabile Organizzazione del Pd, Davide Zoggia, “Berlusconi oltre che sconfitto, esce facendo una figura meschina. Il governo Letta potrà contare ora su di una nuova maggioranza. Ed è questa la cosa importante”.

Anche per la senatrice del Pd, Anna Finocchiaro, “Il dato politico che emerge dalla discussione e dalla giornata di oggi è che, nonostante le piroette onestamente imbarazzanti, Berlusconi è sconfitto e marginale. Sconfitto perché la sua manovra che cercava di terremotare il governo, nata solo per difendere interessi personali, è fallita”.

“Berlusconi è stato costretto ad una imbarazzata giravolta e ritirata – ha aggiunto -. Voleva far cadere il governo Letta ed è stato costretto a votare una fiducia per un programma di lungo respiro".
Con questa triste svolta tattica Berlusconi cerca di coprire il fatto che lui e i suoi fedelissimi sono ormai marginali e non decisivi per la tenuta del governo. Sono molti i parlamentari del Pdl che non sono più disposti a seguire il Cavaliere sulla via dell'irresponsabilità. Berlusconi non ha più un ruolo determinante nella maggioranza: quella di oggi è per lui una resa politica.
Da qui si parte ed oggi il governo di Enrico Letta è più forte: da adesso non sarà tollerabile alcun tipo di ambiguità, magari a scopi propagandistici, da parte di nessuno”.

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Il vicepresidente del gruppo del Pd al Senato, Claudio Martini, ha sottolineato come “ Il voto di fiducia al Senato è una vittoria di Enrico Letta che riceve un nuovo e convinto appoggio per proseguire l'opera di governo intrapresa”.

“E, malgrado i tatticismi dell'ultimo minuto – ha proseguito -, è una sconfitta per Berlusconi ed i suoi fedelissimi. La manovra per destabilizzare il governo è fallita, e la ritirata è stata tanto plateale quanto totale. Partito per disarcionare Letta e andare al voto subito, si ritrova dentro un programma che guarda al 2015”.

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"Oggi è una giornata storica", ha dichiarato Valeria Fedeli, Vice Presidente del Senato.[1] "Il coraggio e la chiarezza del Presidente Letta hanno portato al chiarimento che serviva al Paese. Come il Premier ha ricordato nella sua replica nell’Aula del Senato, con il voto di fiducia di oggi, 235 favorevoli e 70 contrari, cambia la natura del governo. Non cambiano i numeri e la composizione formale della maggioranza, ma nella sostanza si apre una fase nuova".

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"I cambiamenti importanti - soprattutto in politica - hanno forme e percorsi non scontati e spesso contraddittori". Ha scritto il deputato democratico Roberto Morassut, in una nota[2]. "Così - ha proseguito - se oggi Berlusconi con una mossa solo tattica ha evitato di finire in un angolo in realtà egli ha solo rinviato di poco la sua definitiva uscita di scena.

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"Ora si può chiudere ventennio. Letta mette l'Italia in sicurezza", ha dichiarato Matteo Colaninno, responsabile Economia del Partito Democratico. "Con un atto di coraggio e di trasparenza dinanzi al Parlamento e ai cittadini italiani, Enrico Letta ha salvato il Governo, messo in sicurezza il Paese e innescato una svolta positiva che, spero, possa avviarci verso la chiusura di un ventennio da dimenticare. Ora tutti al lavoro per ridare speranza e futuro all'Italia".

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