L'Europa ci guarda: Berlusconi irresponsabile
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- Pubblicato Mercoledì, 02 Ottobre 2013 08:28
Gli occhi dell’Europa sono tornati a concentrarsi sull’Italia. La crisi di governo minacciata da Silvio Berlusconi è stata letta in questi giorni da tutti gli osservatori continentali come l’ennesimo gesto irresponsabile di un uomo incapace di anteporre gli interessi del paese ai suoi. Con drammatici rischi per la stabilità non solo italiana ma europea: ne abbiamo avuto la prova alla riapertura dei mercati, con l’immediato rialzo dello spread.
L’Italia non merita tutto ciò. Non merita di essere catalogata nuovamente come “il malato d’Europa”, dopo i sacrifici compiuti negli ultimi mesi che ci hanno fatto uscire dalla procedura d’infrazione da parte della Ue.
Non merita l’indignazione di un continente intero, che guarda sgomento all’ennesimo tentativo destabilizzante da parte di Berlusconi. Non merita una destra consegnata a pochi estremisti riuniti ad Arcore, che nulla hanno a che spartire con i moderati europei, che infatti mal digeriscono la radicalità del Pdl all’interno della famiglia dei popolari. Basta girare in queste ore per i corridoi di Strasburgo, dove si sta riunendo l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, per accorgersene.
La voce più importante in questo senso è stata ancora una volta quella di Angela Merkel. Dopo che già una settimana fa il leader della Cdu aveva con fermezza rimandato allo statuto del Ppe riguardo al caso Berlusconi (un condannato non può essere affiliato), una nota della Cancelleria ha confermato come da parte di Berlino vi sia preoccupazione per l’assenza di stabilità in Italia, imbarazzo e incomprensione per il comportamento di Berlusconi.
Gente come Michel Barnier e Herman Van Rompuy non può capire né tantomeno accettare che un membro della loro famiglia politica provochi una crisi di governo con impatto europeo perché condannato in via definitiva.
Basta varcare i confini nazionali per capire che la “destra”, se così si può chiamare, italiana è sempre di più un’anomalia nel panorama continentale. Ha ragione Hannes Swoboda, presidente del gruppo dei socialisti e democratici a Bruxelles, a chiedere conto al Ppe di questa situazione. «Il Pdl si è dimostrato irresponsabile nei confronti del paese» ha detto ieri Swoboda, attaccando poi proprio i popolari europei, «che non hanno voluto o potuto fermare l’azione dei ministri del Pdl». Ancora più dure le parole del liberal-democratico Graham Watson che ha messo in guardia il nostro paese: «Nessuno stato Ue potrà avere più fiducia nell’Italia se i parlamentari del Pdl si ostineranno a difendere un condannato che pretende di rimanere in senato a dispetto della legge».
Molti sedicenti liberali nostrani dovrebbero riflettere sulla base di queste parole, per capire la differenza che scorre tra l’idea di rule of law che c’è nelle democrazie continentali e i tentativi di delegittimazione delle istituzioni che avvengono costantemente nel nostro paese. Siamo immersi nell’illegalità europea e stiamo sprofondando nell’irrilevanza politica. Meno male che Silvio c’è…? Nessuno in Europa lo pensa, neppure i suoi “alleati”, si fa per dire, del Ppe.
L’Europa ha bisogno di un’Italia forte, e l’Italia ha bisogno di tornare al più presto alla normalità. Abbiamo bisogno una democrazia maggioritaria in cui progressisti e moderati si contendono il governo, e accettano fino in fondo le regole del gioco. Ma fino a quando la destra italiana sarà prigioniera dei demoni del berlusconismo, continueremo a essere i sorvegliati speciali del continente, e a scatenare preoccupazione e indignazione sia sul piano finanziario che su quello politico. Cambiare rotta è necessario: lo dobbiamo a noi stessi, e anche all’Europa. Il clan di Berlusconi si suicidi pure come vuole; anzi, lo faccia presto. Noi non vogliamo morire per Arcore.