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Si rompe l'asse governatore - democratici Crocetta al Pd: non sono il pupo di nessuno - Palermo

Il segretario dei democratici siciliani Giuseppe Lupo: "Non ci sentiamo più vincolati a sostenere il governo". E poi l'aut aut: "O col Pd o col Megafono". Approvata a maggioranza la sua relazione. Dura la replica del governatore che già aveva annullato il vertice con gli alleati

di GIUSI SPICA PALERMO -  "Non sarò il 'pupo' di nessuno e non mi farò condizionare da alcuno. Solo il popolo siciliano può domarmi. Lo sappia la direzione del Pd che si va avanti con il programma concordato con i siciliani e scelto da loro". E' la reazione del governatore siciliano, Rosario Crocetta, alla rottura sancita dalla direzione regionale dei democratici. Uno strappo che sembra definitivo e irreversibile.

VIDEO / Anche la base divisa sul sostegno a Crocetta[3]

In tarda serata la direzione del partito ha infatti approvato a maggioranza la relazione del segretario Lupo in cui il partito dà indicazione ai suoi assessori di rimettere il mandato, ma già nel pomeriggio le posizioni erano chiare: dopo il rifiuto da parte del governatore di un rimpasto, il divorzio era nei fatti. Dal vertice democratico è arrivata un'indicazione chiara agli assessori di stampo Pd, invitati a tirarsi fuori dalla giunta, e l'annuncio che ritireranno l'appoggio al governo regionale. Questo l'epilogo della trattativa aperta ormai da mesi dal partito siciliano, diviso sull'appoggio incondizionato al governo Crocetta,

che preme per avere altri due assessori in giunta. Una richiesta alla quale Crocetta non ha dato alcun seguito, accusando il partito di chiedere poltrone e non fare autocritica sugli scandali che lo hanno coinvolto.

NEI TWEET LA CRONACA DELLA DIREZIONE[6]

La decisione di ritirare l'appoggio che arriva nel bel mezzo di un vertice convulso. Unico grande assente, Crocetta, che ha disertato l'assise e, fiutata l'aria, ha rinviato il vertice di maggioranza convocato per domani. Ma i colonnelli del partito non sembrano volergli dare neppure gli otto giorni di tempo che avevano annunciato. Hanno già detto che non intendono prendere parte al tavolo degli alleati. "Non ci sentiamo più vincolati a sostenere il governo", ha detto a chiare lettere il segretario regionale Giuseppe Lupo, che lancia a Crocetta l'aut aut: "O col Pd o col Megafono". Insomma, è la crisi. Si profila così il ritiro della delegazione del Pd in giunta e la strada sembra essere quella del sostegno selettivo, provvedimento per provvedimento.

ARCHIVIO / Crocetta: "Sul rimpasto decido io"[7]

"Prendiamo atto del no di Crocetta al rimpasto chiesto per rafforzare il suo esecutivo - aggiunge Lupo - e del fatto che il presidente della Regione ha preso le distanze dal Partito democratico. In questi mesi lo abbiamo sostenuto con forza, ma ora trarremo le giuste conseguenze: non ci riconosciamo più nell'azione del governo che sta commettendo errori gravi, non siamo più vincolati al suo sostengo e saranno gli assessori che si sentono del Pd a trarne le conseguenze. Da adesso valuteremo atto per atto". E poi c'è la questione del Megafono, il partito del presidente sulla carta aderente al Pd, "un partito - dice Lupo tra gli applausi quasi liberatori della platea - che ha offeso definendolo un fantomatico partito degli scandali. Adesso basta con gli insulti. Chi sta nel Megafono non può stare nel Pd come ha del resto già decretato la commissione di garanzia".

Nel suo intervento in direzione, il segretario Lupo parla di approccio "volgare" al tema del rimpasto da parte del governatore: "Ne ha fatto una questione di poltrone, l'ha buttata in rissa, ma non abbiamo mai fatto n nomi né numeri; abbiamo solo esposto la necessità di un rafforzamento politico. Finora siamo stati esclusi da diverse decisioni molto importanti. E' inconcepibile".

Esplicito anche l'ex capogruppo all'Ars Antonello Cracolici: "Dopo quello che è avvenuto, nessuno può pensare di rappresentare il Pd in giunta. Se abbiamo posto il tema del rafforzamento politico, noi non possiamo uscire dalla direzione oggi dicendo che ci siamo sbagliati. All'Ars il Pd dirà la sua sugli atti del governo e lo dirà con assoluta libertà qualora non li condividesse". Dice la sua il senatore Beppe Lumia, vicino a Crocetta: "Non voglio pensare alla rottura, deve prevalere il dialogo. Così come alla vecchia agenda del rimpasto deve essere preferita quella del cambiamento".

Una prima replica del governatore non si è fatta attendere: "Da Lupo mi sarei aspettato che, in uno dei momenti più difficili della mia vita, in cui temo per la vita delle persone che mi hanno fatto la scorta e che rischiano ogni giorno per me, sospendessero questa direzione del Pd e venissero a fare una visita non al presidente della regione, che ha subito uno choc tremendo, che ha rischiato la pelle, ma a questi poliziotti che stanno rischiando ancora la pelle. Credete che io possa fare adesso questo dibattito politico?". ha detto il presidente della Regione in visita in ospedale agli agenti della sua scorta feriti nell'incidente [8]che ha visto lo stesso governatore coinvolto sabato scorso sull'autostrada che collega Siracusa a Gela.

Secondo Crocetta, una visita in ospedale del segretario regionale dei Democratici, Giuseppe Lupo e degli altri esponenti del Pd sarebbe stata "un atto fatto col cuore, di amore. Ma la politica -si è chiesto Crocetta- lo conosce il linguaggio del cuore?" E commentando le dichiarazioni del segretario regionale del Pd che ha proposto ai suoi colleghi di partito di uscire dalla giunta regionale Crocetta ha risposto: "Per me si continua il programma che è stato concordato con il popolo siciliano. Io non mi faccio condizionare da nessuno e non sarò mai il pupo di nessuno. Se c'è qualcuno che mi può domare -ha concluso- è il popolo siciliano". E c'è tratteggia un prossimo tentativo di Crocetta di costruire una nuova maggioranza con Udc, i crocettiani del Megafono e dei Democratici e riformisti di Sicilia, ampliando a settori autonomisti come i lombardiani del Partito dei siciliani.

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