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Esempio di passione e coraggio

"Nel 28mo anniversario della morte di Giancarlo Siani, desidero esprimere un commosso e affettuoso pensiero ai familiari e a quanti lo hanno amato ed apprezzato". Così il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ricordando il giornalista barbaramente ucciso ventotto anni fa per mano della camorra.

"Ogni giorno Siani urlava contro la camorra, denunciandone gli intrecci con la politica e i rapporti con la mafia siciliana. Cercava e diceva la verità il giovane Siani. La camorra lo ha ucciso, ma egli, al pari di altri giornalisti vittime della violenza mafiosa ha vinto, diventando un eroe e un esempio per tutti.

Un esempio - ha concluso - il Presidente del Senato - della passione e del coraggio che tanti giornalisti quotidianamente pongono nel loro lavoro, e che ha bisogno del sostegno dei cittadini e delle istituzioni, perchè solo in un Paese dove la libertà di stampa è garantita, si può parlare di piena affermazione della democrazia".

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“Giancarlo Siani è stato un giornalista libero ed appassionato, innamorato della sua professione e della verità, anche quella più scomoda, cui ha dedicato la sua intera esistenza”, ha aggiunto Pina Picierno, responsabile Antimafia e Legalità del Partito Democratico, che oggi si è recata a Napoli per ricordarlo.

“A nome mio e del Partito Democratico esprimo alla famiglia il più profondo cordoglio e voglio ricordarne la testimonianza che ci ha lasciato di giornalista di inchiesta, coraggioso e determinato a denunciare gli intrecci tra mafie e politica e a perseguire, sempre, la strada che porta alla legalità.

In Italia, purtroppo ancora oggi, sono tantissimi i giornalisti che in nome della libertà di stampa e della ricerca della verità vengono minacciati quotidianamente di morte dalla criminalità organizzata e che, come Siani, non si piegano.
Le Istituzioni hanno il dovere di essere sempre al loro fianco in questa battaglia che non può essere di pochi, ma deve appartenere a tutto il Paese”.

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Per ricordare Giancarlo Siani, è stata organizzata una staffetta della legalità che partirà dal luogo dove il giornalista fu barbaramente ucciso dalla Camorra il 23 settembre del 1985. La Mehari verde, simbolo di Giancarlo, percorrerà le strade di Napoli fino alla sede del Mattino, in via Chiatamone.

Paolo Siani, fratello del giornalista, consegnerà le chiavi dell'auto a personaggi simbolo che a turno la guideranno.
Si comincerà da Roberto Saviano, che raggiungerà gli studenti del liceo Vico.
Qui sarà la volta di Don Luigi Ciotti che guiderà la Mehari fino a piazza Dante, dove ad attenderli ci saranno i ragazzi del Convitto.
La macchina a questo punto passerà ad Armando D'Alterio che, una volta arrivato a piazza Carità, renderà omaggio a Salvo D'acquisto e poi la consegnerà al rappresentante del "Coordinamento familiari vittime innocenti criminalita'" Alfredo Avella.
Giovanni Minoli prenderà il posto di guida di Avella dinanzi al teatro San Carlo, per poi consegnarla nelle mani di Daniela Limoncelli, che la condurrà fino all'ex tipografia de Il Mattino, dando inizio ufficialmente al "Premio Giancarlo Siani".

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