Nessun accordo sulle regole E’ caos nel Partito democratico | Notizie live di Sicilia - Quotidiano di cronaca politica turismo - Giornale di Sicilia
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- Pubblicato Domenica, 22 Settembre 2013 02:40
Saltano le modifiche allo Statuto che dovevano essere votate dall’assemblea del Pd. E’ stato il segretario Guglielmo Epifani a spiegare come si procederà adesso.
“Ieri abbiamo indicato la data del congresso, oggi abbiamo approvato il documento sulle regole, sulle modifiche statutarie e’ subentrato un problema – ha spiegato – la commissione aveva trovato un’intesa nella notte, ma due nodi hanno generato riserve, perciò ora la commissione propone di ritirare le modifiche allo statuto In assemblea anche perché mancherebbe la maggioranza qualificata necessaria”.
“Nell’ambito del regolamento votato si andrà alla discussione in direzione per tutte le procedure necessarie per lo svolgimento del congresso. L’assemblea ha poteri che sono stati rispettati ma anche la direzione ha poteri che devono essere rispettati, formalmente ineccepibili”
La querelle riguarda in particolare la prima ‘raccomandazione’ della Commissione per il Congresso che propone di “superare l’identificazione automatica tra segretario e candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e di prevedere la scelta di quest’ultimo attraverso specifiche primarie di calizione o di partito”.
La Commissione vuole eliminare l’ultima frase dell’articolo 3.1 dello statuto e riformulare l’articolo 18.8 come segue: “Il candidato del Pd alla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri e’ scelto attraverso primarie di coalizione o di partito a cui sono ammessi, oltre al segretario nazionale, anche altri iscritti al partito democratico”.
“Spero si facciano le modifiche allo statuto e che nessuno si impunti, men che meno chi ha incarichi istituzionali puo’ mettersi contro il suo partito. Chi sta al governo sa che solo con un partito forte si puo’ fare il bene del Paese”. Lo ha detto Rosy Bindi, a margine dell’Assemblea del Pd.
“La questione dell’automatismo e’ una questione politica. Io l’ho detto, se tocca a me mi dedichero’ al partito e non mi candido premier”. Lo ha detto Gianni Cuperlo a margine dell’Assemblea del Pd. ”Secondo me non si fara’ in tempo a fare il congresso”. Lo ha detto il candidato alla segreteria del Pd, Pippo Civati, lasciando l’assemblea del partito. “Ci si è ostinati a discutere le regole per allontanare il congresso. Ci sono in parte riusciti, ora la direzione si convochera’ per decidere come arrivare a quell’appuntamento”.Alla domanda se il Pd esca come partito diviso dalla due giorni assembleare, Civati ha risposto: “il Pd e’ diviso adesso, qui c’e’ un clima da falsa unanimita’ e concordia”.
Scoppia sul web la polemica tra i militanti del Pd, delusi e amareggiati, per l’ennesimo “spettacolo” dei loro dirigenti all’Assemblea nazionale del partito, chiamata a votare le regole del congresso, con votazione interrotta. Parte dai social network il dissenso della base per come il partito sta gestendo questa fase pre-congressuale, dando “il senso per l’ennesima volta di essere spaccato e diviso”.
Le proteste dei militanti sono iniziate gia’ ieri con la decisione di fare il congresso l’8 dicembre, un giorno festivo, che dovra’ vederli impegnati come volontari nei circoli e nei gazebo.