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Raciti: "Non ci lasceremo schiacciare da liti e posizionamenti interni"

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“Di soli leader si muore e non si vincono le elezioni: è la breve storia del PD”. Così Fausto Raciti, segretario nazionale dei Giovani Democratici, ha sintetizzato, nelle conclusioni della direzione nazionale della organizzazione giovanile del PD, le preoccupazione dei degli iscritti sul congresso del Partito Democratico. Il dibattito si è tenuto all’apertura della Festa nazionale GD che è iniziata oggi a Roma al Circolo degli artisti, e che terminerà domenica 15 settembre.

“Non subiremo, nei prossimi mesi, un linguaggio che ci schiacci sempre di più sulle liti interne e sui posizionamenti delle correnti” ha tenuto a precisare Raciti.

"Il rischio è che sia eccessiva attenzione data alle leadership a causare un loro progressivo indebolimento. E' forse annullando gli obiettivi di trasformazione della società nella visione dell'uomo solo al comando che il PD crea i presupposti delle sue sconfitte elettorali”, ha spiegato Raciti.

"Una politica utile moderna non è fatta di oligarchie che per esigenze comunicative si nascondono dietro a presunti cavalli vincenti. La politica è uno sforzo collettivo, di organizzazione e trasformazione. Al PD serve riconoscere i blocchi sociali che vuole rappresentare - ha concluso Raciti - a partire dagli ultimi e da chi è escluso, serve allearsi con questi blocchi, per primi i giovani. Altrimenti le prossime elezioni porteranno con loro ulteriori brutte sorprese”.

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Domani 13 settembre dopo i workshop della mattina e del primo pomeriggio, la Festa ospiterà un alle 18.30 dibattito sul Mediterraneo e la pace in Medio Oriente, al quale parteciperanno Nardelli, Rashid, Garofalo.

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