Arrestato il bidello del delitto di Vittoria. Salvatore Lo Presti aveva il porto d'armi
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- Pubblicato Sabato, 15 Giugno 2013 17:05
Vittoria (Ragusa) - 15 giugno - Via Giuseppe di Vittorio - Salvatore Lo Presti non è un militare, è un bidello da quasi trent'anni, pensionato tra un mese, ma in possesso di una pistola calibro 7.65 con cui ha ammazzato Giovanna, docente di religione presso la scuola statale Francesco Pappalardo. Giovanna stamattina si era recata a scuola prima delle ferie estive, per salutare i colleghi e sbrigare faccende di ordinaria amministrazione. Stava per andarsene quando il killer l'ha raggiunta sulle scale e ferita a morte. Cinque i colpi esplosi, tre quelli fatali. Giovanna è morta a mezzogiorno presso l'Unità Operativa di Rianimazione e Terapia intensiva dell'ospedale Guzzardi di Vittoria.
Gli inquirenti, anche stavolta, si trovano di fronte al movente passionale, che avrebbe indotto il Lo Presti a sparare contro l'insegnante di 53 anni, coniugata e mamma di due figli.
L'assassino, fermato con l'accusa di omicidio volontario, è stato descritto dai colleghi di Giovanna, presenti a scuola durante il folle gesto, come un soggetto esuberante e strano, pressoché da sempre. Un sociopatico, "uno che ce l'aveva col mondo intero" come testimoniano i colleghi dello stesso omicida. Eppure, eppure Salvatore possedeva una pistola.
Sull'omicidio di Giovanna Nobile la Procura della Repubblica di Ragusa ha formalmente aperto un fascicolo d'inchiesta sotto il coordinamento del procuratore Carmelo Petralia, mentre la prima notizia certa è che il bidello era munito di regolare porto d'armi. L'uomo, dopo aver confessato, è stato arrestato e si trova già nel carcere di Ragusa a disposizione del Pubblico Ministero Federica Messina.
Per avere il porto d'armi in Italia é necessaria visita oculistica ed un comune certificato medico. A confermarlo solo alcune settimane fa è stato un esponente della Polizia di Stato, la dottoressa F. Monaldi che ha aggiunto "farei spesso e volentieri a meno di rilasciarlo in molti casi, ma non posso esimermi finché è la legge che lo consente". Nessun test che abbia validità psicodiagnostica è previsto, né richiesto. A rilasciare la documentazione possono essere: la Questura, il Commissariato di Pubblica Sicurezza oppure una stazione dei Carabinieri. Qualora, però, non si potesse raggiungere questi luoghi si può anche ricevere il porto d'armi per posta raccomandata, con avviso di ricevimento e/o per via telematica, "con modalità che assicurino l'avvenuta consegna".
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