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23 maggio 2016 - Falcone chiama, noi rispondiamo
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- Pubblicato Lunedì, 23 Maggio 2016 13:57
Sono passati 24 anni e ancora questo manifesto, diventato slogan, impera, gira sui social rendendo tutti noi che lo sfoggiamo cittadini per così dire, più che a modo, di moda. Una moda ottima, se rispondesse dietro le quinte al vero, almeno quanto esibita in pubblico. Ottima, se davvero fossimo così forti e degni dell'esempio di questi padri, tanto da non piegarci alla paura, proprio come non si piegarono loro; se avessimo davvero il coraggio di non venderci, come incorruttibili furono loro; se credessimo ciecamente che vale la pena impegnarsi onestamente per costruire realtà e futuro migliori, con la stessa convinzione per cui si fecero ammazzare loro: per noi.
Abbiamo vissuto quella strage, abbiamo patito lo choc sociale, che quei due attentati significarono, quello del giudice Falcone, ammazzato con la moglie e la scorta, e a seguire, il 19 luglio, la strage di via D'Amelio; abbiamo subito la violenza dei mafiosi, la prepotenza della collusione tra chi avrebbe avuto il dovere di proteggere noi cittadini, quindi i nostri giudici, e una criminalità organizzata … ben finanziata. Provammo impotenza e nichilismo, ribellandoci dentro; moltissimi di noi, ragazzini in quegli anni, sono scesi in piazza, da allora in più occasioni, urlando i loro nomi: Falcone e Borsellino, due esempi umani che oggi, come allora, ricordiamo con gli stessi brividi e le stesse lacrime. E allora se questo sentimento di sdegno e rivolta interiore è la stessa riscossa morale cui allude il Presidente della Repubblica Mattarella, che cosa dobbiamo fare ancora esattamente ? In cosa consiste questa “riscossa” ? Come realizzarla ? Rendendo, man mano, per quanto nelle possibilità individuali, sempre meno fertile il terreno mafioso: boicottando il più possibile la cultura mafiosa, perché si può.
Quanti bambini, oggi giovani, sono forse già cresciuti non liberi di essere onesti, schiacciati dalla subcultura, imposta, di dover servire il potente locale per poter lavorare e mangiare, e questo a molti livelli sociali, trasversalmente, in microcosmi ricattatori, omertosi e servili. Ebbene dobbiamo assolutamente sapere che non è così: noi possiamo molto di più, perché siamo molto di più ... di chi non ha avuto semplicemente la volontà e il coraggio di essere libero.
A.D.